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«Era disperata, ha tentato il suicidio e l'hanno ritenuta una madre indegna»

Storie di ordinaria sofferenza vissute tra quattro mura. A raccoglierle è Luana Riva, fondatrice dell'associazione "Mai più sola", ospite di Tio Talk.
«Era disperata, ha tentato il suicidio e l'hanno ritenuta una madre indegna»
TioTalk
«Era disperata, ha tentato il suicidio e l'hanno ritenuta una madre indegna»
Storie di ordinaria sofferenza vissute tra quattro mura. A raccoglierle è Luana Riva, fondatrice dell'associazione "Mai più sola", ospite di Tio Talk.

SAVOSA/ LUGANO - È di nuovo allarme femminicidi, compiuti o tentati, in tutta la Svizzera. Una tendenza che preoccupa Luana Riva, fondatrice dell'associazione "Mai più sola". «Viviamo in una società multietnica – esordisce ai microfoni di TioTalk –. Ogni cultura ha i suoi criteri di vedere la donna. Però chi commette violenza non è solo di origine straniera. Anzi. Non bisogna generalizzare».

Perché non si riesce a frenare il problema?
«Le pene in Svizzera, a mio avviso, sono troppo blande. Da una parte demoralizzano un po' le vittime. Dall'altra non fungono da deterrente per chi intende commettere un atto violento. Poi c'è un altro aspetto da considerare».

Quale?
«La maggior parte dei soggetti che compie un femminicidio è già recidiva. Bisognerebbe fare più prevenzione con questi personaggi a rischio. Servirebbe un accompagnamento mirato per queste persone».

La polizia cantonale ticinese mediamente fa quasi tre interventi al giorno solo per questioni di violenza domestica.
«Ma le statistiche non mostrano tutto. Sono da considerare anche tutte quelle persone che non segnalano. Per paura o perché non credono nelle istituzioni».

Entriamo nel concreto. Che tipo di storie possono verificarsi tra quattro mura?
«Vi cito un caso. Una donna sposata con un uomo socialmente ben posizionato inizia a subire violenza verbale e psicologica. Va in depressione e tenta il suicidio. Da quel momento viene etichettata come una madre indegna, le viene dunque impedito di vedere i figli. Questa donna non era ascoltata da nessuno. Si è rivolta noi. E io l'ho convinta a essere chiara e trasparente. A lottare. Oggi finalmente può vedere i figli e si è ripresa».

Sono tante le segnalazioni che trattate.
«Andiamo spesso nelle scuole. Una volta una ragazza si è fatta avanti, segnalando la situazione che viveva a casa. Coi genitori che le infliggevano violenza psicologica e fisica. Abbiamo fatto mediazione. Adesso ha un rapporto migliore con la sua famiglia».

Un'altra storia?
«Quella di una donna che ha concluso una relazione col compagno. Ma poi lui ha iniziato a denigrarla sui social. In maniera pesante. L'abbiamo convinta a denunciarlo. Per lei è stata una svolta».

Luana Riva è un personaggio divisivo: amata da alcuni, odiata e definita "esaltata" da altri. Chi è veramente?
«Sono scomoda. C'è chi dice che dovrei farmi i fatti miei perché non sono una specialista. "Mai più sola" però non nasce a caso. Sono madre di una ragazza sopravvissuta a un tentato femminicidio. Non sarò specializzata, ma qualcosa ne so».

Tanti si chiedono come mai una persona resti incastrata in una relazione tossica, nonostante infiniti campanelli d'allarme.
«Purtroppo un ruolo decisivo lo gioca la dipendenza affettiva. Ci sono persone talmente in cerca d'amore che finiscono nella tela del ragno e magari giustificano il manipolatore».

Non solo violenza sulle donne però.
«C'è anche quella sugli uomini. Più nascosta. Molto psicologica. A volte anche fisica. Abbiamo alcuni casi da seguire».

In generale come fate a distinguere una segnalazione reale da una segnalazione farlocca?
«Le associazioni come la nostra sono utili perché fanno da filtro. Grazie al nostro volontariato riusciamo a capire chi deve essere accompagnato verso una denuncia e chi no. Stiamo davvero attenti a ogni dettaglio. Oggi c'è chi vede violenza dappertutto. C'è chi valuta un "ciao bella gnocca" come una violenza. Così si rischia di estremizzare e perdere di vista la violenza vera. E poi occhio a non inseguire una perfezione che non esiste: i cinque minuti di rabbia possono partire a tutti, nessuno di noi è santo».

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COMMENTI
 

Mgrazia60 2 ore fa su tio
Grazie per quello che fa ❤️

Capra 2 ore fa su tio
In Svizzera 🇨🇭 il Penale ha ritardi secolari!

Capra 2 ore fa su tio
Ha ragione! Difatti io non ho piena sintonia! Giudizio personale ovviamente, a volte inutile denunciare, spendi soldi per gli avvocati e poi che ti ritrovi? Zero

Capra 2 ore fa su tio
si potrà dire che le pene sono invisibili? O che alcuni che le emettono, sono troppo blandi? Democrazia

Capra 2 ore fa su tio
Completamente d’accordo! La legge sarà anche debole, ma certi giudici? Quando emettono una sentenza, parlano in maniera molto severa, poi la sentenza è invisibile!!!! Pertanto io ho poca fiducia ⛔️

Flet 5 ore fa su tio
Complimenti sig.ra Luana, tutti fanno finta di niente! la radice del problema è nella famiglia, i figli vengono allevati già da piccoli che la donna è di loro proprietà!
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