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FAIDO

Sotto il ponte dell'autostrada, c'è un uomo sfinito dalla fatica

Il murales, alto una decina di metri, è frutto della creatività dell'artista Enea "Nene" Bionda: «Un omaggio a chi, tra tante difficoltà, ha modellato il Passo del Gottardo».
Lettore tio.ch
Sotto il ponte dell'autostrada, c'è un uomo sfinito dalla fatica
Il murales, alto una decina di metri, è frutto della creatività dell'artista Enea "Nene" Bionda: «Un omaggio a chi, tra tante difficoltà, ha modellato il Passo del Gottardo».

LAVORGO (FAIDO) - Lo si nota in località Lavorgo (Faido), salendo per la Leventina, dopo le gole della Biaschina. "The Gotthard Man", alto una decina di metri, appare maestoso sotto il ponte dell'autostrada A2. Un murales realizzato dall'artista Enea "Nene" Bionda negli scorsi giorni. «Mi piace chiamarlo "l'om dal Gotard", in dialetto – racconta "Nene" –. Ho voluto omaggiare i nostri avi, che con una pazienza infinita hanno modellato la via del Gottardo».

Sette giorni – Un'immagine quasi mistica. Il 34enne del Bellinzonese ha impiegato complessivamente ben sette giorni per portare a termine il suo progetto. Concretizzato con tutti i permessi del caso.

La fatica – «L'immagine ha volutamente un volto triste. Sfinito. Rappresenta la durezza di quegli anni, le fatiche, la pesantezza del lavoro. Il volto dell' "om dal Gotard" richiama un po', con le dovute proporzioni, la Medusa del Bernini. È simbolicamente quello di tutti coloro che hanno contribuito a tracciare la via del Gottardo, in particolare quella del Passo. Il mio voleva essere anche un gesto di gratitudine verso la Leventina, una terra meravigliosa».

L'uomo che scolpisce sé stesso – "Nene" è un personaggio timido, umile, che non ama i riflettori e che manifesta una sensibilità enorme verso le varie sfumature della vita. Non solo. È anche molto interessato alla cultura, in qualsiasi forma. «Ad esempio per questo mio progetto, l'ispirazione l'ho presa da un disegno greco. E poi ho pensato al "Self Made Man", l'uomo che scolpisce sé stesso e che ricorda le avversità che tutti noi dobbiamo percorrere per modellare la nostra vita».

La fase realizzativa – Chi è passato dalle parti di Lavorgo di recente avrà notato il simpatico artista su un'impalcatura, intento a riprodurre quanto aveva in mente. «Il progetto l'ho disegnato a casa mia. Su un foglio. Inizialmente in matita. Poi, con l'amico Matteo che mi ha dato una mano nel montaggio e nello smontaggio dei ponteggi, mi sono recato sul posto e l'ho riprodotto. A occhio. Con la pittura acrilica e con un fissaggio isolante».

I colori del sasso – "Nene" sospira guardando la sua opera. «I colori? Ho usato bianco, grigio e nero per richiamare la scultura rinascimentale e in particolare i colori del sasso. Devo ringraziare il signor Alessio che mi ha messo a disposizione i ponteggi. E poi anche mio padre che mi ha dato una mano enorme dietro le quinte. Anche quelli dell'Ufficio tecnico di Faido sono stati molto carini con me».

Il sogno – Diciamolo chiaramente. "Nene" non avrebbe nemmeno voluto essere menzionato. «Dai, è una piccolezza», ha più volte ripetuto prima di rilasciare qualche dichiarazione. Anche se poi qualche confidenza ce la fa. «Io adoro questa regione. È meravigliosa. E ho un pallino per il Passo del Gottardo. Chissà se un giorno potrò fare un murales anche lassù. Sempre nel massimo rispetto per la natura e per il paesaggio. Sarebbe una gioia enorme per me».


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COMMENTI
 

gmogi 23 min fa su tio
Bravo

rubinuvi 45 min fa su tio
Bellissimo ❤️ sarebbe bello averne di più anche nelle città

rosi 1 ora fa su tio
bravo!
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