«A volte salvi una vita, a volte ritrovi un corpo»



Da 50 anni i volontari di Redog Ticino, insieme ai loro cani, cercano persone disperse tra emozioni e sacrifici. Ne abbiamo parlato a TioTalk con Edy Zellweger
Da 50 anni i volontari di Redog Ticino, insieme ai loro cani, cercano persone disperse tra emozioni e sacrifici. Ne abbiamo parlato a TioTalk con Edy Zellweger
SAVOSA - Può capitare, come in Turchia, di salvare una bambina di pochi mesi e, a distanza di tempo, di ricevere le foto dalla famiglia che mostrano com’è cresciuta. In altri casi, succede, invece, di ritrovare una persona deceduta. «Ma la famiglia magari ti ringrazia comunque, perché almeno ha un corpo su cui piangere».
Da cinquant’anni, i volontari di Redog Ticino, insieme con i loro cani, ricercano uomini e donne dispersi, in superficie e sotto le macerie, in Ticino e in tutte le parti del mondo. Ne parliamo con il vicepresidente Edy Zellweger, ospite di questa puntata di TioTalk, a pochi giorni dalla festa del loro giubileo.
«Come degli atleti» - «I cani da ricerca sono un po’ come gli atleti - ci spiega - Devono allenarsi regolarmente e in modo mirato, con obiettivi da raggiungere ben definiti. Ci sono una costruzione e un lavoro dietro non indifferenti. Anche perché i nostri animali devono muoversi in situazioni non stabili».
Dall'Irpinia alla Vallemaggia e a Bombinasco - A questo proposito, il gruppo è intervenuto in diversi scenari. Per fare qualche esempio, dal tragico terremoto in Irpinia al maltempo che ha devastato la Mesolcina e la Vallemaggia. Dalle macerie di Gaziantep, in Turchia, al dramma di Bombinasco, nel Luganese.
«Il peso potrebbe essere un problema» - «L’animale deve essere agile e leggero - aggiunge - capita che, in caso di crolli, debba passare da un piano all’altro su una scala traballante. Il peso potrebbe essere un problema». Zellweger ha anche spiegato l’importanza dell’olfatto canino e come funziona il ritrovamento e, al contempo, l’addestramento.
La tragedia di Bombinasco - In alcuni casi, il “lavoro”, da un punto di vista emotivo, è più “duro”: «Intervenire a Zurigo è diverso dall’intervenire dietro casa - continua il vicepresidente - Penso, per esempio, a Bombinasco».
Il maltempo in Vallemaggia - Il pensiero, stando a episodi più recenti, va al disastro accaduto in Vallemaggia: «Abito a Cadenazzo - dice Zellweger - regolarmente, in quei luoghi, andavo a passeggiare o mi recavo in moto. È stato tosto ritrovarsi a cercare nei pressi delle abitazioni dove vivevano le persone che conoscevo».
Grossi sacrifici, ma ne vale la pena - I volontari possono contare su una formazione specifica e un’assistenza ad hoc di medici e psicologi sia nell’immediato, sia nei mesi successivi, una volta rientrati. «Fare parte del gruppo non è per tutti. L'impegno è tanto. Sono necessari sacrifici e rinunce. Ma ne vale la pena. Sono esperienze in grado di segnare in maniera profonda un individuo. Ma lasciano pure addosso emozioni indescrivibili».
I prossimi obiettivi - Sul futuro, archiviata la festa di sabato a Rivera, sono diversi gli obiettivi. Importante, a questo proposito, raggiungere un numero significativo di soci sostenitori. «Tutte le attività di Redog sono gratuite. Non fatturiamo nulla ai famigliari della persona dispersa. Ci sosteniamo grazie alle donazioni. Si può diventare padrini dei cani». Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.redog.ch.