Ecco quanto hanno incassato gli Stati Uniti dalle tariffe punitive

Colpiti in particolare il settore tecnologico, quello orologiero e quello del caffè.
ZURIGO - Da agosto, gli Stati Uniti hanno innalzato i dazi sulle importazioni provenienti dalla Svizzera al 39%, colpendo duramente la Confederazione rispetto ai Paesi dell’Unione europea, ai quali è stato applicato un tasso del 15%. Una decisione imposta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha voluto “punire” economicamente Berna.
Secondo i calcoli del Tages-Anzeiger, basati sui dati del Bureau of the Fiscal Service americano, le entrate doganali generate dai prodotti svizzeri sono esplose. Gli USA incassano in media 184 milioni di dollari al mese, più di sei volte rispetto all’anno precedente.
Il settore tech paga il conto più salato - Macchinari, metalli, componenti elettronici, tecnologie medicali e veicoli rappresentano circa l’80% dei dazi riscossi. Per molte aziende del settore, che operano già con margini ridotti, l’aumento al 39% da agosto ha quasi azzerato i profitti. Alcune potrebbero addirittura essere costrette a ritirarsi dal mercato americano.
L’orologeria resiste, ma con fatica - Il comparto dell’orologeria svizzera, protetto in parte dal prestigio del marchio “Swiss Made”, riesce a trasferire parte dei costi ai consumatori grazie ad aumenti di prezzo e a clienti meno sensibili a queste fluttuazioni. Tuttavia, anche per questo settore l’inasprimento dei dazi rappresenta un peso considerevole, soprattutto perché gli Stati Uniti restano il mercato più importante per il settore.
Colpito anche il caffè, soprattutto Nespresso - Un tempo esente da dazi, il caffè – in particolare le capsule Nespresso, prodotte interamente in Svizzera – è ora soggetto alle nuove tariffe. L’aumento dei costi viene suddiviso tra importatori, produttori e consumatori, a seconda del potere di mercato di ciascuno.
Un miliardo di dollari di dazi all’anno - Complessivamente, i dazi americani sui prodotti svizzeri sono cresciuti in modo marcato. Secondo le stime, le entrate annuali degli Stati Uniti da queste tariffe supereranno il miliardo di dollari, con la tecnologia e l’orologeria a contribuire alla fetta più grande.