Etilometri non calibrati: «Ora dicano la verità»

L'ex parlamentare Marco Passalia nell'aprile del 2024 aveva chiesto al Governo quale fosse la situazione in merito: «Mi era stato risposto che era tutto a norma».
BELLINZONA - «E pensare che mi avevano detto che con gli etilometri era tutto a posto». L'ex parlamentare ticinese Marco Passalia si definisce sconcertato da quanto emerso mercoledì a Bellinzona durante il processo ai due agenti che si occuparono del famoso incidente capitato al consigliere di Stato Norman Gobbi il 14 novembre del 2023. Uno dei due poliziotti ha infatti dichiarato, con un velo di imbarazzo, che in quel periodo alcuni etilometri all'accensione presentavano la scritta "calibrazione scaduta". Un problema noto da un paio di mesi, ma che non era ancora stato risolto.
Le nuove domande – Alvaro Franchini, ex aiutante capo della Polizia stradale ticinese, ha definito questa situazione «Una figuraccia per la polizia». Nel frattempo è subito scattata un'interpellanza dell'Mps che chiede spiegazioni sulla questione degli etilometri con la calibrazione scaduta. Le domande, in estrema sintesi, sono chiare: «In quanti casi sono stati utilizzati etilometri non calibrati? E quali conseguenze ha causato alle persone il fatto di essere controllati con etilometri non calibrati?»
«Ora salta fuori che non è così» – Passalia appare ancora più scocciato. «Etilometri precursori non tarati. Quali le conseguenze per gli automobilisti? Era il titolo dell'interpellanza che avevo inoltrato al Governo in data 12 aprile 2024 – rammenta l'ex parlamentare –. La risposta, firmata dal direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, che all'epoca sostituiva momentaneamente Gobbi, autosospesosi nella gestione della polizia, è arrivata un mese dopo. È stato assicurato che tutti i 118 etilometri in dotazione erano regolari e controllati annualmente. Avevo chiesto se fossero stati usati negli ultimi tre anni etilometri non tarati. Mi è stato risposto che non risultavano casi di controlli effettuati con apparecchi non certificati. Ora salta fuori che non è così».
«Serve una spiegazione ufficiale e comprensibile» – Tio.ch sulla questione ha provato a interpellare anche il Servizio comunicazione, media e prevenzione. Invano. «Oggi sono un semplice cittadino – evidenzia Passalia –. È vero. Però sono preoccupatissimo. Mi metto nei panni dei conducenti che in quel periodo sono stati controllati con quegli etilometri. I vertici della polizia devono essere trasparenti verso la cittadinanza. E adesso devono dire la verità. In maniera ufficiale, semplice, comprensibile a tutti. Altrimenti il cittadino perde fiducia nelle istituzioni. Sia chiaro: non dò la responsabilità a Zali che in quel momento era un supplente. Sono altri a dovere dare spiegazioni».

































