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«Le polemiche fanno parte del gioco. Spero di guadagnarmi la fiducia dei ticinesi»

Il nuovo Re Rabadan Igor Pesciallo a tutto tondo. «Con Renato Dotta l’altra sera un camparino e un abbraccio».
«Le polemiche fanno parte del gioco. Spero di guadagnarmi la fiducia dei ticinesi»
TioTalk
«Le polemiche fanno parte del gioco. Spero di guadagnarmi la fiducia dei ticinesi»
Il nuovo Re Rabadan Igor Pesciallo a tutto tondo. «Con Renato Dotta l’altra sera un camparino e un abbraccio».

BELLINZONA - «Commenti e polemiche ormai sono all’ordine del giorno. Ho però ricevuto anche un sacco di apprezzamenti, che sono quelli che contano di più». A dircelo è il nuovo Re Rabadan Igor Pesciallo. Il 31enne di Bellinzona, fresco fresco di nomina, è l’ospite di questa nuova puntata di TioTalk. 

Igor è stato scelto tra 15 candidati, dopo un processo di selezione svoltosi tra il 15 e il 16 settembre. «Abbiamo fatto un colloquio con la commissione di selezione, qualcosa di molto veloce. Mi hanno fatto alcune domande e hanno presentato alcune situazioni. È stato bello, chiaro un po' di tensione c'era, perché è un po’ come un colloquio di lavoro. Mi hanno testato sul dialetto, ma quello non mi manca…faccio più fatica con l’italiano», spiega ridendo. 

Un "Re" come papà - Ma da dove nasce questa grande passione per il carnevale? «Nasce innanzitutto dall’essere bellinzonese», sottolinea Igor. «Già alle scuole elementari ci portavano a fare il corteo, e nel pomeriggio si andava a carnevale con gli amici. Poi chiaramente avere il papà che ha fatto il re dal 2002 al 2013 mi ha fatto attaccare ancora di più a quella che è la tradizione del Rabadan. Quando ha iniziato questo percorso io avevo otto anni, e ha proseguito fino al termine della mia adolescenza, quindi ho vissuto il tutto molto intensamente». 

«Io raccomandato? È da 13 anni che mio padre non fa carnevale» - Non tutti però vedono di buon occhio l’eredità del padre Dante: c’è chi è arrivato ad accusare Igor di essere un raccomandato. «Posso dire che mio papà è da 13 anni che ha smesso di fare carnevale, e quando dico che ha smesso intendo proprio che al Rabadan non si è più visto in giro del tutto», commenta Igor. «L’unico elemento che ha portato avanti è il carnevale del cuore, il giovedì a mezzogiorno, con i ragazzi disabili». 

«Renato mi ha dato dei consigli e mi ha abbracciato» - E, rispetto alle polemiche sul cambio di re voluto dalla Società Rabadan e la petizione che chiedeva di mantenere in carica Renato Dotta, non si scompone. «Si è aperto un varco e mi sembrava stupido lasciar cadere questa occasione, dato che è qualcosa a cui tengo. L'altra sera comunque, durante l'assemblea della Società, io e Renato abbiamo bevuto un camparino insieme, lui mi ha dato un paio di consigli e ha terminato il suo discorso con un abbraccio. Poi per quello che è la polemica sono cose che mi concernono poco, e proprio per vivere il carnevale con leggerezza me ne tengo fuori. Faccio un po’ l’oregiatt, come si suol dire. Spero comunque di guadagnarmi la fiducia, se non di tutti, di buona parte dei ticinesi». 

Da Piazza Nosetto a Piazza Collegiata? - All’assemblea di lunedì, intanto, si è discusso di possibili ulteriori cambiamenti in vista dell'edizione 2026. «Una possibilità attualmente in discussione su cui mi batterò tantissimo è quella di tornare a fare la cerimonia di apertura in piazza Collegiata», sottolinea Igor. «L’idea è quella di non limitare questo momento a Piazza Nosetto e di ricominciare a fare uno spettacolo vero e proprio sulla scalinata. Sarebbe fantastico, e poi da musicista so che lì si può fare tanto». 

«Anche nel lutto un sorriso aiuta molto» - Certo le onoranze funebri, ambito in cui lavora Igor, sono un mondo distante anni luce dal carnevale. «La persona sono sempre io, in tutti e due i mondi. Chiaro, in un mondo devi mantenere un po' più di serietà, ma chi ci dà fiducia e si appoggia a noi in un momento di lutto sa benissimo che tipo di persone siamo, e sa che può trovare anche un momento di allegria o spensieratezza anche durante un lutto. E tante volte questo aiuta molto la gente. Quindi è un meccanismo automatico, una parte compensa l'altra e funziona». 

Infine, guardando all’edizione da record dello scorso anno, la domanda sorge spontanea: si riuscirà a fare di meglio? «Ci spero! Andrebbe benissimo anche replicare. I temi per i carri e i gruppi, comunque, quest’anno non mancano», conclude. 

Guarda l'intervista integrale e gli altri episodi di TioTalk su Tio.ch, oppure sul nostro canale YouTube.

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