La guerra del pane a 1 fr. che indigna i panettieri: «Il nostro è oro, quello è ruggine»

I dettaglianti si rincorrono in cerca del prezzo più basso per la pagnotta. Gli artigiani ticinesi la prendono di petto, Turuani: «Così si svilisce un prodotto e un mestiere». La risposta di Aldi, Denner e Lidl.
SAVOSA - Una vera e propria guerra del pane, a colpi di prezzi bassi(ssim)i. È quella che, in questi giorni, stanno portando avanti i dettaglianti svizzeri.
Ad aprire le danze è stata Aldi che ha comunicato proprio questa settimana il taglio di prezzo del filone di pane da mezzo chilo a 99 centesimi.
All'annuncio, che non ha mancato di suscitare un certo effetto nella stampa d'Oltralpe, ha poi fatto eco la concorrenza: prima Lidl, poi Denner e infine anche Migros, hanno deciso di accettare la tenzone portando i prezzi al franchetto. E pure Coop dovrebbe adeguarsi, a breve.
«Un alleggerimento mirato a tutta la clientela, il pane è un alimento base che si consuma quotidianamente e i prezzi più bassi hanno un impatto diretto sul bilancio domestico», scriveva nella sua nota di questo lunedì proprio Aldi Suisse.
Tassello fondamentale dell'alimentazione occidentale, o almeno europea, il pane è effettivamente una presenza costante nelle dispense e nelle liste della spesa di ticinesi e svizzeri. Non stupisce, quindi, che un prezzo così basso per un bene di prima necessità, che solitamente costa almeno il doppio, se non il triplo o il quadruplo, faccia piuttosto clamore.
E genera preoccupazione soprattutto in coloro che - come i panettieri artigianali ticinesi - vedono in questa offerta a basso prezzo non solo una concorrenza (spietata), ma anche un vero e proprio svilimento della loro produzione e del loro lavoro.
«Il prezzo indicato alla vendita al pubblico del nostro pane da mezzo kg è di quattro franchi», ci spiega Massimo Turuani, presidente della Società Mastri Panettieri Pasticcieri Confettieri del Canton Ticino (SMPPC), «solo così possiamo rientrare nelle spese. Dietro a ogni pagnotta ci sono persone, macchinari e una tradizione da rispettare».
La concorrenza dei grandi dettaglianti è tanto inarrivabile da risultare quasi aliena: «Come fanno ad arrivare a quel prezzo? Posso solo immaginarlo: attraverso un'ottimizzazione assoluta dalle materie prime ai macchinari, alle persone coinvolte nella produzione e al loro stipendio. Sono logiche lontane anni luce dalle nostre, che sono artigianali. La differenza fra i nostri prodotti e i loro, l'ho già detto e lo ribadisco, è quella che passa tra una spilla d'oro e un chiodo arrugginito».
Quello che lascia l'amaro in bocca a Turuani non è tanto (o meglio, non solo) la strategia al ribasso, ma anche il pensiero - diffuso e in alcuni casi anche vocalmente esplicitato - che, insomma, anche i panettieri e i pasticcieri ticinesi «potrebbero un po' abbassare i prezzi». Soprattutto in un momento difficile come questo.
«È un modo di pensare sbagliato, non capisco perché dobbiamo essere noi a giustificarci ed essere messi sotto pressione quando dovrebbe essere l'esatto opposto. Perché nessuno si chiede come sia possibile proporre un prodotto a un prezzo così basso? Sono un po' deluso perché la sensazione che ho è che la società si sia fermata a quei 99 centesimi senza pensare a tutto quello che c'è dietro. Il pane è vita e salute e quello buono ha, per forza di cose, un prezzo. È caro? No. Costoso? Forse, ma se è così è perché ha un valore».
Per chi sentenzia «è solo acqua, sale e farina», la risposta è categorica: «Se si arriva a questo livello di qualunquismo è anche solo difficile rispondere, scomponendo le cose nei loro minimi fattori anche un qualsiasi articolo di giornale è solo parole, inchiostro e carta. Ricordiamo che noi portiamo avanti una professione e formiamo i panettieri del futuro... pensiamo anche a questo».
La replica di Aldi: «Il nostro è pane svizzero, con ingredienti svizzeri»
«Ci impegniamo quotidianamente per offrire i prezzi più convenienti, dimostrando che alta qualità e prezzi bassi non sono necessariamente in contrapposizione. Il nostro pane proviene quasi esclusivamente dalla Svizzera, compresi il pane semibianco e quello bigio e lo stesso vale per gli ingredienti utilizzati. I nostri prodotti soddisfano elevati standard di qualità e sicurezza», ribadisce a tio.ch l'ufficio stampa di Aldi Suisse,
Come è possibile arrivare a 99 centesimi? «i prezzi bassi del pane sono resi possibili dal nostro principio ALDI. Ottimizziamo costantemente le nostre strutture e i nostri processi, già di per sé snelli. Ove possibile, trasferiamo i vantaggi in termini di costi alla nostra clientela. Lo abbiamo già dimostrato con diverse riduzioni dei prezzi, come nel caso della carne, dello spumante e del pesce, oppure della frutta e verdura». aggiunge il dettagliante.
«Proprio in un periodo in cui molte famiglie devono stare attente al proprio budget, il nostro obiettivo è quello di sostenere il portafoglio della nostra clientela. Il pane è un alimento base importante e desideriamo che tutti possano permetterselo», conclude.
Denner: «Non rinunciamo alla qualità, anche se il prezzo è più basso»
«In qualità di discount, ci sentiamo responsabili nei confronti dei nostri clienti e offriamo loro la massima qualità possibile a un prezzo particolarmente vantaggioso. I nostri prodotti da forno si distinguono per essere realizzati quasi esclusivamente con ingredienti locali (farina, burro, ecc...). I nostri clienti sanno che, nonostante i prezzi convenienti, non devono rinunciare alla qualità», commenta invece Denner.
Il filone non cambia, il prezzo sì: «La qualità del pane è rimasta invariata. La riduzione dei prezzi rappresenta un investimento di Denner in un'offerta attraente e competitiva, reso possibile grazie a ottimizzazioni in altri processi operativi».
La “corsa” al franchetto, risposta o strategia già pianificata? «Osserviamo attentamente il mercato del commercio al dettaglio e agiamo talvolta in modo proattivo o reattivo ai cambiamenti. Fa parte del nostro modello di business offrire sempre prezzi competitivi e vantaggiosi ai nostri clienti».
Lidl: «Se la concorrenza abbassa il prezzo, reagiamo di conseguenza senza toccare il prodotto»
«La qualità dei prodotti è al centro dell’attenzione per Lidl Svizzera. Coltiviamo collaborazioni di lunga data con panifici locali. Ad esempio, il nostro pane bigio lo acquistiamo da un panificio tradizionale svizzero. I nostri prodotti ottengono regolarmente ottime valutazioni anche nelle degustazioni alla cieca svolte da enti indipendenti. In tutto ciò, la correttezza nei confronti dei nostri fornitori costituisce un principio fondamentale», ci comunica invece Lidl Svizzera, «continuiamo ad assicurare loro prezzi equi e in linea con il mercato».
«Il costo della riduzione dei prezzi è interamente a nostro carico», aggiunge il dettagliante, «detto ciò, ciò respingiamo con fermezza l’affermazione generica secondo cui il pane economico sia necessariamente di qualità inferiore».
La scelta del ribasso, è effettivamente legata alla “mossa“ di Aldi: «La riduzione prezzi nell'assortimento del pane è stata lanciata da un concorrente. In linea con la nostra promessa di “price leader”, che è quella di offrire alla nostra clientela il miglior rapporto qualità-prezzo, reagiamo immediatamente a tali cambiamenti sul mercato e adattiamo i nostri prezzi di conseguenza».

























































