Stupro su un’infermiera che curava Schumacher


Imputato un giovane australiano amico di Mick Schumacher
I fatti risalgono al novembre 2019.
Imputato un giovane australiano amico di Mick Schumacher
I fatti risalgono al novembre 2019.
GLAND - Non solo un velo di tristezza, anche una brutale violenza. Nella villa di Gland nella quale Michael Schumacher è stato curato, accudito, coccolato nella sua lunga battaglia dopo il devastante incidente sugli sci del dicembre 2013, si sarebbe infatti consumato uno stupro. Il condizionale è d’obbligo perché il processo che stabilirà quanto realmente accaduto è cominciato oggi, mercoledì, a Nyon.
Sul banco degli imputati è finito un giovane australiano, aspirante pilota ma mai arrivato in F1, amico di Mick, figlio secondogenito di Michael. Il talentino delle quattro ruote è stato accusato di violenza sessuale da un’infermiera presente nella residenza perché parte della squadra di medici incaricata dalla famiglia di prendersi cura dello sfortunato campione.
Secondo gli atti, la notte del 23 novembre 2019, dopo aver giocato a biliardo nella tenuta e aver consumato alcolici in compagnia di tre uomini, la donna si è sentita male ed è stata accompagnata in camera da letto dall’accusato il quale, in un secondo momento, dopo averla aiutata, lasciata sola e aver raggiunto gli amici, sarebbe però tornato indietro. A quel punto le avrebbe usato violenza "due volte mentre era incosciente".
L’imputato, che da mesi si è reso irreperibile, ha ovviamente respinto ogni accusa, sostenendo che non c'è stato alcun abuso, che la donna era invece consenziente e che l’intera vicenda è frutto di un enorme malinteso. Tanto da sostenere che tra lui e la presunta vittima ci fosse del tenero. Che in un locale di Ginevra, prima dell'accaduto, era già capitato che "si scambiassero dei baci".
I tempi lunghi dell'apertura delle indagini si spiegano con il fatto che la denuncia è arrivata solo nel gennaio 2022, oltre due anni dopo il fatto. Questo perché la ragazza non si è a lungo sentita pronta ad affrontare le conseguenze di un'accusa tanto grave in un ambiente particolare come quello che riguarda Michael Schumacher. Ha inoltre temuto che esporsi le avrebbe procurato problemi al lavoro e un’indesiderata attenzione mediatica.
Solo dopo aver lasciato l’impiego ed essersi trasferita ha trovato il coraggio di rivolgersi alle autorità per puntare il dito verso il suo presunto aggressore. Dando così il la al procedimento pendente presso il Tribunale vodese.


