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SVIZZERA

«Ce ne andiamo». Ma i super-ricchi per ora sono ancora qui

Tra un mese e mezzo si vota l’introduzione di un’imposta sulle successioni e sulle donazioni. Potrebbe rivelarsi un duro colpo per i più danarosi, che avevano minacciato di lasciare la Svizzera. Tuttavia per ora poco è cambiato.
Urs Jaudas
Il capo di Stadler, Peter Spuhler, è stato il primo a minacciare un trasferimento. Oggi non vuole più esprimersi sull’argomento.
«Ce ne andiamo». Ma i super-ricchi per ora sono ancora qui
Tra un mese e mezzo si vota l’introduzione di un’imposta sulle successioni e sulle donazioni. Potrebbe rivelarsi un duro colpo per i più danarosi, che avevano minacciato di lasciare la Svizzera. Tuttavia per ora poco è cambiato.

BERNA - La partenza dei contribuenti più ricchi è uno degli argomenti centrali del fronte del "no" e del Consiglio federale nella lotta contro l’iniziativa dei Giovani Socialisti sull’imposta di successione. L’iniziativa prevede un’imposta del 50% sulle successioni a partire da 50 milioni di franchi. L’estate scorsa, Peter Spuhler, patron di Stadler Rail, aveva annunciato in un’intervista molto discussa che si sarebbe trasferito all’estero prima della votazione. «I Giovani Socialisti mi costringono a farlo», aveva dichiarato Spuhler, certo di non voler pagare «un'imposta di successione così esorbitante».

Era una falsa minaccia o le valigie sono già pronte? A un mese e mezzo dal voto fa sapere tramite il proprio ufficio stampa di «non essere disponibile per interviste o dichiarazioni al riguardo». Il principale azionista e presidente del consiglio di amministrazione di Stadler Rail non è l’unico imprenditore ad aver parlato pubblicamente di possibili trasferimenti e a restare ora in silenzio: anche Thomas Straumann (Straumann Group) non vuole più rilasciare dichiarazioni. Nessuna risposta nemmeno da Markus Blocher (Dottikon ES) e Hans-Jörg Bertschi (Bertschi AG).

Attualmente il 67 per cento della popolazione si dichiara contrario o piuttosto contrario all’imposta di successione proposta. Solo il 31 per cento è favorevole. Lo indica un primo sondaggio Leewas commissionato da 20 Minuten e Tamedia. Solo tra gli elettori socialisti e verdi si registra una maggioranza favorevole. Questi ultimi approvano l’iniziativa dei Giovani Socialisti in misura ancora maggiore (77 per cento) rispetto al partito madre (70 per cento). La presidente dei Giovani Socialisti, Mirjam Hostetmann, si aspettava una percentuale così alta di contrari. «Da oltre un anno portiamo questa iniziativa all’attenzione dell’opinione pubblica. Il nostro obiettivo era mettere al centro il dibattito sulla disuguaglianza patrimoniale».

Simon Michel: «La nostra famiglia possiede case a Maiorca» - Il consigliere nazionale PLR Simon Michel sarebbe direttamente interessato dall’imposta di successione. È CEO dell’azienda medtech Ypsomed, fondata dal padre. «Non conosco famiglie imprenditoriali che non abbiano preso precauzioni», dichiara. La sua famiglia possiede da anni case a Maiorca: «Mio padre ha preparato un’altra opzione in Italia».

Il fatto che i benestanti siano ancora qui è presto detto: «Abbiamo fiducia nella nostra presidente della Confederazione e nel Consiglio federale. Inoltre siamo convinti che l’iniziativa sarà respinta in modo netto», afferma.

Durante la conferenza stampa di lunedì, Karin Keller-Sutter, ministra delle finanze e presidente della Confederazione, ha sottolineato che l’imposta di successione entrerebbe in vigore dal primo giorno in caso di sì, il 30 novembre. Tuttavia, le misure contro l’elusione fiscale richieste dai promotori non avrebbero effetto retroattivo, ma entrerebbero in vigore solo con gli atti esecutivi. Secondo Keller-Sutter, non è nemmeno prevista un’imposta di uscita per i ricchi, perché un trasferimento può avere anche altre ragioni oltre all’elusione fiscale. Ciò significa che i titolari di aziende potranno lasciare la Svizzera anche dopo il voto senza conseguenze penali.

Cantone Zugo: «Finora nessuna partenza nota» - Che effetto ha avuto quindi, fino ad ora, l’iniziativa dei Giovani Socialisti, lanciata nell’estate 2022? Nel Canton Zugo vivono circa 250 persone con un patrimonio superiore a 50 milioni di franchi: «Finora non ci risultano partenze», afferma il direttore del dipartimento delle finanze Heinz Tännler. Anzi, anche per quest’anno si prevede un’alta immigrazione di persone facoltose. Tuttavia, Tännler teme che in caso di approvazione dell’iniziativa ci sia il rischio di fughe e mancate entrate fiscali.

Nel Canton Obvaldo sono rimaste invariate le 30 persone con un patrimonio superiore a 50 milioni di franchi. Non sono state rilevate partenze: «Tuttavia, si percepisce una sensibile diminuzione di nuovi arrivi», viene precisato. L’iniziativa dei Giovani Socialisti genera incertezza tra i potenziali nuovi arrivati.

I cantoni Zurigo (380 persone, 2022), Svitto (315 persone, 2021) e Nidvaldo (100 persone, 2021) non dispongono di dati aggiornati per verificare l’eventuale effetto anticipato dell’iniziativa dei Giovani Socialisti. Il Canton Nidvaldo conferma solo alcune partenze, ma se queste siano dovute esclusivamente all’iniziativa non è possibile stabilirlo con certezza.

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