«La diagnosi è stata uno shock, ma senza l'autoesame del seno non sarei qui»



Nel mese della prevenzione, la storia della 46enne Magda, sopravvissuta al cancro: «La mia vita è diversa da prima, bisogna riuscire a trovare la forza».
Nel mese della prevenzione, la storia della 46enne Magda, sopravvissuta al cancro: «La mia vita è diversa da prima, bisogna riuscire a trovare la forza».
SORENGO - «Ho scoperto che c'era qualcosa che non andava durante un autoesame del seno, ho sentito una massa anomala che mi preoccupava», ci racconta Magda, «mi sentivo bene e non avevo nessun problema, poi è arrivata la diagnosi ed è stato uno shock. Ho scoperto che non era così, che ero malata».
Nel mese dedicato alla sensibilizzazione per il tumore al seno, la 46enne ci ha raccontato la sua battaglia con la malattia seguita dallo staff del Centro Seno Ticino: «Ho avuto la fortuna di averlo “beccato” in tempo», conferma, «quindi l'autopalpazione è fondamentale, ribadisco che non sarei qui a parlarne oggi, consiglio di praticarla regolarmente a tutte le donne».
Il tuo percorso di cura fino a oggi che cosa ha previsto?
Dopo una chemioterapia piuttosto pesante, ho affrontato un intervento chirurgico e poi diverse sedute di radioterapia. Ora sto seguendo un percorso di fisioterapia per riuscire a riprendermi completamente. Il mio corpo è cambiato, la mia vista è cambiata, e anche la mia memoria non è più la stessa. Queste sono le conseguenze, ma ho dovuto reagire.
Dove si trova la forza per reagire?
«Ho dovuto domandarmi: “E ora cosa puoi fare?”. Ed è da lì che è iniziata la mia battaglia. Una battaglia che non avrei mai potuto affrontare da sola: ho avuto un grande sostegno da parte degli amici, della mia famiglia, e di tutte le persone che mi vogliono bene. Un ruolo fondamentale l’ha avuto anche il personale sanitario — professionale, ma soprattutto umano. Mi hanno accompagnata passo dopo passo, con competenza e sensibilità, e questo mi ha dato la forza di andare avanti».
Puoi dire di aver battuto il cancro?
«Diciamo che c’è ancora quest’anno di attesa, ma sì… posso dirlo. Posso dire di sì.
Sono sempre stata una persona sportiva, quindi svegliarmi un giorno senza parecchi linfonodi è stato un momento drammatico. Pensavo che non sarei più tornata a fare le cose che amavo, a muovermi come prima. Essere forti è fondamentale. Bisogna trovarsi una ragione per andare avanti, sempre. La vita continua, e non c’è spazio per arrendersi o per piangersi addosso»
Tu sei una DJ? In che modo la musica ti sta aiutando?
«Sì, ho fatto la DJ per tanti anni. Poi mi sono impegnata nel settore sociale, e in un certo senso è stata una rinascita. La musica è stata di grandissimo supporto, perché ti aiuta a tirare fuori delle risorse che abbiamo dentro di noi. La musica è energia, è forza, è speranza».
E il tuo motto personale qual è?
«Si barcolla , ma non si molla!»
Due serate per sensibilizzare, parlarne e... socializzare
Anche quest’anno, il Centro Seno Ticino si unisce alla campagna internazionale Ottobre Rosa, dedicata alla sensibilizzazione sul tumore al seno, con due eventi aperti al pubblico che vogliono trasformare la prevenzione in un momento di incontro, ascolto e positività.
Giovedì 16 ottobre – La Notte in Rosa
Dalle 18:30 al Porto Bello! di Lugano - Una serata di musica e condivisione per ricordare che il tumore al seno non è la fine, ma può diventare un’occasione per riaffermare la vita. Un evento pensato per diffondere un messaggio di speranza, con leggerezza e profondità.
Giovedì 23 ottobre – Apero in Rosa
Dalle 17:00 alle 21:00 in Piazza Dante, Lugano - Un momento informale per incontrare il team multidisciplinare del Centro Seno Ticino, pronto a rispondere a domande, offrire consigli e accogliere il pubblico con un tocco di dolcezza… rigorosamente in rosa!