«Etilometri non tarati: chi ha mentito?»

Fiorenzo Dadò - in una nuova interpellanza - insinua dubbi sulla credibilità della Polizia cantonale e richiede chiarezza al Governo
BELLINZONA - Non si placano le polemiche in relazione alle dichiarazioni di ieri da parte degli agenti della Polizia cantonale sugli etilometri non calibrati e il caso Gobbi. Fiorenzo Dadò (Il Centro) ha presentato un'interpellanza - da nove (corpose) domande - al Consiglio di Stato: «Utilizzo di etilometri non calibrati per sanzionare i cittadini. Chi ha mentito?».
Nell'atto parlamentare si fa innanzitutto riferimento all'interpellanza dell'ex deputato Marco Passalia depositata il 12 aprile 2024 che chiedeva numi proprio sugli apparecchi «apparentemente non tarati usati per controllare i cittadini automobilisti». Oltre a quanto emerso in aula, che Dadò giudica essere «una crassa menzogna istituzionale», oltre che «un problema di credibilità della polizia, dei suoi vertici, oltre che di una possibile disparità di trattamento e illegalità nei confronti degli automobilisti sanzionati. Anche di fronte a tale grave situazione e all’incredulità della cittadinanza, a brillare per assenza sono nuovamente i vertici della Polizia cantonale. È perciò evidente l’urgenza di affrontare subito in modo preciso e puntuale questa questione che non crediamo, nella storia della Repubblica, abbia precedenti».
«Per un automobilista - si legge nel documento - incappare in un controllo di polizia ed essere sottoposto al test dell’alcol può rappresentare l’inizio di un iter complesso dai risvolti penali, finanziari, famigliari e sociali molto rilevanti. La legge sulla circolazione stradale prevede sanzioni molto severe e non permette grandi interpretazioni. Il cittadino che sbaglia, in particolare nel consumo eccessivo di alcol, salvo eccezioni, paga in modo molto severo e senza possibilità di appello. Pertanto non può sussistere il benché minimo dubbio circa l’affidabilità degli apparecchi di controllo, sulla parità di trattamento così come sulle procedure eseguite. Quanto emerso ieri a processo, più che chiarire dei fatti sino ad allora già sufficientemente nebulosi, ha fomentato ulteriori dubbi ma anche qualche preoccupante certezza nella cittadinanza. L’Ordinanza federale sul controllo della circolazione stradale è chiara e non lascia spazio a dubbi. Si presume che tali precise disposizioni siano a disposizione anche degli organi di comando della Polizia cantonale, degli agenti e a chi ne detiene la responsabilità politica. Che tali disposizione vengano anche consultate, a questo punto, è lecito dubitarne».
Le domande al Consiglio di Stato:
1. Alla domanda 10 dell’interpellanza del 12 aprile 2024 “Sono stati usati degli etilometri precursori non tarati negli ultimi 3 anni? il consigliere di Stato incaricato ha risposto che gli apparecchi in dotazione alla Polizia cantonale sono annualmente sottoposti a verifica successiva giusta l'OMAA e dispongono della certificazione METAS. Non risultano pertanto casi di controlli effettuati con apparecchi non certificati.
In ordine: il Collegio Governativo, il consigliere di Stato supplente, il consigliere di Stato coinvolto nell’incidente, il comandante della Polizia Matteo Cocchi, l’ufficiale di picchetto la sera dell’incidente del 14 novembre 2023 Antonio Ciocco, altre persone nell’amministrazione e/o della polizia, può dirci il Consiglio di Stato chi di loro ha redatto e chi ha verificato la vericidità di questa e delle altre risposte? Il Collegio Governativo se ne assume la responsabilità?
2. Dopo quanto emerso, può finalmente dire il Consiglio di stato quanti etilometri non calibrati e per quanti/quali controlli sono stati utilizzati nel 2021/2022/2023?
3. Sono stati sanzionati dei cittadini durante questi controlli? Se si, quanti e con quali sanzioni? (In caso negativo, alcune delle domande seguenti decadono automaticamente).
4. Alla domanda 10 dell’interpellanza del 12 aprile 2024 le contravvenzioni e/o altre misure nei confronti un automobilista, se l'etilometro non è stato tarato entro i limiti temporali dati per legge, risultano valide? il consigliere di Stato incaricato ha risposto che hanno valenza legale soltanto le misurazioni effettuate con strumenti verificati, ovvero che soddisfano i requisiti essenziali all'immissione nel mercato e della verifica successiva eseguita annualmente dal METAS o da un laboratorio di verifica legittimato. Per quanto riguarda le decisioni disciplinari, risponde perenteroriamente che le decisioni non impugnate tempestivamente dinanzi all'autorità superiore crescono formalmente in giudicato. Alla luce di quanto confermato durante il processo, ma che qualcuno sapeva già al momento della risposta al Gran Consiglio e almeno dall’autunno del 2023, il Consiglio di Stato mantiene questa versione? Se no, può rispondere nuovamente alla domanda espiegare come intende affrontare questa situazione di possibile illegalità nei confronti di cittadini illegalmente sanzionati?
5. Al processo è emerso che il consigliere di Stato è stato sottoposto ad un secondo test probatorio a causa della nullità del primo test effettuato con un etilometro precursore non calibrato. Questo trattamento risulta essere di principio corretto, anzi, non sembrerebbe esserci alternativa alcuna. Ci può dire il Consiglio di Stato se tale trattamento è stato riservato anche al cittadino germanico coinvolto nell’incidente? Se no, chi ha preso questa decisione e per quale motivo nonostante il test fosse da ritenere, indipendentemente dal risultato, nullo?
6. Ai cittadini controllati con apparecchi non calibrati, secondo quanto dichiarato dall’agente durante il processo, gli veniva nascosto (con comprensibile vergogna) il risultato. Anche al consigliere di Stato parrebbe non essere stato riferito, tuttavia lo stesso, risultato positivo all’alcol, ha potuto beneficiare, dopo due ore e una manciata di minuti, di un ulteriore accertamento. Tale trattamento di ulteriore test
è stato riservato anche a tutti gli automobilisti controllati in quei mesi/anni oppure si è tenuto buono il risultato effettuato con l’etilometro non calibrato?
7. Se si, chi ha preso questa decisione e chi se ne assume la responsabilità?
8. Alla domanda 8 dell’interpellanza del 12 aprile 2024 su cosa deve fare un agente quando si accorge che l'etilometro in sua dotazione non è tarato e se può ancora usarlo il consigliere di Stato incaricato ha risposto che la legge prevede l'auto responsabilizzazione dell'utilizzatore, il quale provvede affinché lo strumento di misurazione utilizzato sia conforme ai requisiti legali e fa sì che le procedure per il mantenimento della stabilità di misurazione siano eseguite (…) e che una misurazione eseguita mediante un apparecchio con la certificazione METAS scaduta non ha valore legale. In pratica, con questa risposta si scarica preventivamente tutta la responsabilità sull’agente di polizia che effettua i controlli e non si fa minimo cenno alle responsabilità di superiori gerarchici o personale appositamente incaricato. Data questa risposta, appare ancor più importante sapere chi ha redatto e chi ha dato il benestare alle risposte consegnate al consigliere di Stato dell’interpellanza dell’ex collega Passalia. Può riferire il Consiglio di Stato qual è il ruolo del comandate e degli ufficiali e quali sono le loro reali (si intende effettive) responsabilità all’interno della Polizia e nei confronti dei subalterni?
9. Il risultato di un test con etilometro non calibrato, da quanto emerso a processo e confermato dal Consiglio di Stato nella risposta all’interpellanza Passalia, risulterebbe senza valore legale. Secondo la logica, un risultato senza valore legale non dovrebbe portare a decisioni, tantomeno sanzionatorie, che risulterebbero, tra altro, nulle e arbitrarie. È palese che l’automobilista, se fosse messo a conoscenza di essere stato controllato con un etilometro il cui risultato non è legale, impugnerebbe senza indugio la decisione. Chi deve assumersi la responsabilità di fronte ai cittadini ignari se tali decisioni arbitrarie, essendo cresciute in giudicato, non potranno più essere riviste? Anche in questo caso, secondo il Consiglio di Stato, nessuna responsabilità ai vertici gerarchici ma unicamente all’agente che ha effettuato il controllo?

















