«Ha subito torture per due anni». «Doveva bere acqua sporca di nascosto»

Gli ostaggi israeliani liberati da Gaza raccontano il loro incubo: da chi ha dormito con i genitori a chi vuole solo la fidanzata, il rientro alla normalità sarà complesso
TEL AVIV - Gli ultimi venti ostaggi vivi sono stati restituiti, hanno abbracciato le famiglie, le fidanzate, le mogli, hanno potuto lavarsi e sdraiarsi in un vero letto. Ma, raccontano i medici che li hanno visitati e i parenti, «ancora devono tornare veramente. Non sanno come ricominciare a vivere».
Avinatan Or, 32 anni, rapito al festival Nova con la sua ragazza Noa Argamani è uno dei casi considerati più gravi dagli specialisti. La foto di lei portata via dai terroristi in moto mentre urlava verso il suo compagno è uno dei simboli del 7 ottobre. Lei è stata salvata dall'Idf con un blitz nel giugno 2024 mentre veniva tenuta prigioniera in casa di un giornalista, lui è stato tenuto in isolamento totale per due anni di seguito nella Striscia di Gaza centrale.
Non ha mai incontrato altri ostaggi, ha sofferto continuamente la fame. Un primo esame medico ha rilevato una perdita di peso tra il 30 e il 40%. Dopo il rilascio, Or ha chiesto di poter trascorrere del tempo da solo con Noa. Lei ha condiviso un post: «Prima sigaretta insieme dopo due anni».
Evyatar David, 24 anni, è stato rapito al rave con il suo migliore amico d'infanzia, Guy Gilboa-Dalal. In un video diffuso dai terroristi due mesi fa appariva scheletrico, incapace di muoversi dentro un tunnel basso e buio, costretto a scavarsi una fossa. Il consolato di Israele a New York ha fatto proiettare quelle immagini terribili a Times Square.
«Ha subito abusi fisici e psicologici. È confuso. Ci ha raccontato che le cose più difficili sono state la fame e la sete», ha detto in diverse interviste il padre Avishai. «Evyatar a un certo punto è stato separato dal suo amico Guy, ha sofferto per tutto il periodo di prigionia di maltrattamenti fisici e psicologici. Anche dopo la pubblicazione di quella clip, Hamas ha continuato a privarlo del cibo. Hanno cercato di spezzarlo», ha aggiunto.
La madre di Matan Angrest ha dichiarato ai media che il giovane «ha subito pesanti torture nei due anni trascorsi dal momento del rapimento. Ha ustioni molto gravi alla mano destra, ha diversi danni alle dita». Matan, 22 anni. era un soldato dell'Idf, i terroristi il giorno del massacro hanno attaccato il suo carro armato, lo hanno picchiato fino all'incoscienza e poi lo hanno portato a Gaza. La prima notte da uomo libero ha dormito con i suoi genitori.
La dottoressa Eliakim-Raz del Soroka hospital ha raccontato che «molti non hanno chiuso occhio tutta la notte. Stiamo adattando i controlli ai loro ritmi. Dopo due anni sottoterra senza una routine, adattarsi a una sola visita al giorno è un passo importante e difficile nella riabilitazione. Ciò che desideriamo di più è restituire loro il controllo. Sono sempre felice se qualcuno dice 'oggi non faccio nessun esame'».
Al Rabin Medical Center, Guy Gilboa-Dalal, 22 anni, è circondato dalla sua famiglia. Per un periodo in cattività è stato con David, «soffrivano in condizioni terribili di malnutrizione e venivano sottoposti a intensi abusi fisici. Venivano legati e costretti a sedere per lunghi periodi di tempo, rivolti verso un muro, con sacchi neri sulla testa, senza bere». I parenti hanno riferito che quando i carcerieri non se ne accorgevano, prendeva acqua sporca da un barile usato per tirare lo sciacquone: solo per dissetarsi dopo essere rimasto così disidratato da non riuscire a parlare. Lunedì dopo il rilascio, in ospedale gli hanno portato la sua chitarra e i cimeli del Maccabi Haifa.
Intanto, le famiglie dei rapiti morti e non ancora restituiti a Israele da Hamas e migliaia di altre persone stanno manifestando in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per chiedere il ritorno delle salme per la sepoltura. Un annuncio congiunto dell'Idf e dello Shin Bet riferisce le informazioni avute dalla Croce Rossa: quattro bare con le salme di ostaggi deceduti sono state trasferite loro da Hamas. I mezzi degli operatori sono in viaggio verso le forze dell'Idf e dell'Isa nella Striscia di Gaza.