Il cantiere fantasma: da 10 anni è in questo stato, il Municipio: «Non è pericoloso»


Cantiere abbandonato da dieci anni a Pregassona: il Municipio rassicura sulla sicurezza e monitoraggio dell’area.
Cantiere abbandonato da dieci anni a Pregassona: il Municipio rassicura sulla sicurezza e monitoraggio dell’area.
LUGANO - Chi sarà passato all'incrocio tra Via Industria e Via Giuseppe Maggi a Pregassona lo avrà sicuramente visto. Si tratta di un cantiere fermo da almeno dieci anni. Un angolo indecoroso per la città sul quale è stata inoltrata in Municipio un'interrogazione firmata da diversi consiglieri comunali (prima firmataria Sara Beretta Piccoli, Verdi Liberali), i quali hanno pure provveduto a sollecitare più volte i proprietari affinché eseguissero le necessarie opere di messa in sicurezza e di riordino del fondo. «Oggi, a quasi 10 anni dall’abbandono del progetto, il sedime si trova sempre in uno stato di grande precarietà continuando a creare potenziali pericoli per la popolazione».
Tranquilli, risponde il Municipio, la situazione è sotto controllo e il cantiere non rappresenta un pericolo: «Dopo le opere di messa in sicurezza eseguite in via sostitutiva dal Comune non sono state eseguite nuove perizie; tuttavia, la situazione viene regolarmente monitorata da parte dei servizi comunali. A tal proposito, si ritiene che le misure attuate per impedire l’accesso al cantiere siano sufficienti e sicure».
Il Municipio informa che nelle scorse settimane è pure stata inviata una lettera ai proprietari con un nuovo ordine di riordino e pulizia del sedime, e ricorda che la «vertenza è tuttora pendente presso le competenti autorità penali, dal momento in cui alla condanna di primo grado nei confronti di coloro che sono stati ritenuti i responsabili, è seguita una procedura in appello».
Già nel 2016 il Municipio si era attivato, prima sollecitando direttamente il progettista e l’unico comproprietario reperibile alla messa in sicurezza e riordino del fondo. Ordini che non hanno sortito nessun effetto. Molto probabilmente - fa notare la Città - «alla luce della situazione attuale, i costi per ulteriori riordini dovranno essere eseguiti dal Comune in via sostitutiva, con tutte le incognite sul futuro recupero delle stesse».
Rassicurati sul fatto che «le periodiche osservazioni non evidenziano pericoli imminenti per gli utenti degli spazi pubblici circostanti», il Municipio esclude l'ipotesi di demolizione avanzata nell'interrogazione (previsti «costi stimabili in diverse decine di migliaia di franchi, che il Comune dovrebbe anticipare, senza nessuna garanzia di poterli poi vedere restituiti») e la proposta di utilizzare il comparto per creare alloggi a pigione moderata e spazi per asili nido, ritenendola "non fattibile".