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BELLINZONA

Gli studenti scioperano per la Palestina

Indetto per il 17 novembre dal SISA
Archivio Ti Press
Fonte SISA
Gli studenti scioperano per la Palestina
Indetto per il 17 novembre dal SISA

BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha proclamato, durante una conferenza stampa tenutasi venerdì 17 novembre a Bellinzona — alla presenza di studentesse e studenti provenienti da diverse scuole del Cantone — la Giornata per la Palestina, che si terrà il 17 novembre 2025.

Durante la mattinata verranno organizzate, nelle oltre 15 sedi che hanno aderito (tutti i licei ticinesi, il CSIA, il CPC di Lugano ed entrambe le SSPSS), conferenze storiche, proiezioni di documentari e dibattiti. La giornata culminerà in uno sciopero studentesco alle ore 15:00 a Bellinzona. La data scelta ha un forte valore simbolico: il 17 novembre è infatti la Giornata internazionale degli studenti, istituita in memoria degli eccidi nazisti degli studenti cecoslovacchi  che si opposero al regime. Ricordarli oggi, mentre il diritto allo studio viene sistematicamente negato a decine di migliaia di giovani palestinesi, è un atto di coscienza, solidarietà e responsabilità collettiva.

Questa iniziativa si inserisce pienamente nel quadro dell’articolo 2 della Legge sulla scuola, che stabilisce tra le finalità dell’insegnamento la promozione di “uno sviluppo armonico di persone in grado di assumere ruoli attivi e responsabili nella società e di realizzare sempre di più le istanze di giustizia e libertà”. In tal senso, la giornata rappresenta un momento di riflessione collettiva, coerente con i principi fondamentali della formazione civica ed etica.

Negli ultimi due anni, le autorità avrebbero avuto più volte l’opportunità di organizzare una giornata ufficiale di approfondimento sul genocidio in corso in Palestina. Questa possibilità è però stata sistematicamente evitata — per ragioni evidentemente politiche — rendendo necessaria un’iniziativa dal basso, che si fonda su quel principio di autodeterminazione studentesca riconosciuto anche dalle Nazioni Unite come essenziale in ogni società democratica.

Le attività si svolgeranno nel pieno rispetto del principio del pluralismo, a dimostrazione del fatto che la neutralità dell’insegnamento non coincide con l’apatia politica, bensì con l’apertura critica e l’impegno consapevole. La scuola non opera in una campana di vetro, ma nel mondo: è attraversata dai conflitti, dalle contraddizioni e dalle urgenze del presente. Confondere neutralità con silenzio o disinteresse — talvolta per malafede, altre per ignoranza — rappresenta una distorsione pericolosa, che ignora la funzione della scuola come spazio attivo nella società, e non come rifugio isolato dalla realtà.

Durante la conferenza stampa è stata inoltre presentata una lettera aperta indirizzata ai Consiglieri di Stato, ai parlamentari ticinesi e al Consigliere federale Ignazio Cassis. In essa, il SISA — a nome di centinaia di studenti e studentesse — chiede che la Svizzera assuma una posizione chiara e coerente rispetto al conflitto in Palestina: dal riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, alla cessazione di ogni collaborazione militare e commerciale con Israele, passando per un impegno attivo nelle sedi internazionali contro le gravi violazioni dei diritti umani. La lettera rivendica anche azioni concrete per proteggere la libertà di espressione negli istituti scolastici e universitari, nonché l’avvio di gemellaggi tra scuole ticinesi e palestinesi, e programmi di accoglienza formativa per studentesse e studenti colpiti dal conflitto.

Il SISA ribadisce con forza che la scuola deve rimanere un laboratorio del pensiero critico, un luogo dove si coltivano la coscienza civile, la responsabilità etica e la capacità di interrogare il presente. Continueremo a difendere e promuovere una scuola viva, partecipata, autonoma e critica, che non si piega al silenzio né all’indifferenza, ma si schiera con coraggio in difesa della verità, della giustizia e dei diritti umani

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