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Amianto, il Municipio respinge le accuse: «Nessuna prova certa»

Amianto a Dino, il Municipio: nessuna negligenza, la segnalazione è stata gestita secondo le procedure e senza prove certe sulla provenienza dei rifiuti.
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Amianto, il Municipio respinge le accuse: «Nessuna prova certa»
Amianto a Dino, il Municipio: nessuna negligenza, la segnalazione è stata gestita secondo le procedure e senza prove certe sulla provenienza dei rifiuti.

DINO - Il Municipio di Lugano respinge le accuse formulate dalla consigliera comunale Sara Beretta Piccoli (Verdi liberali) che attraverso un'interrogazione aveva accusato le Autorità di inerzia in merito a una segnalazione di amianto in zona Dino, a margine di un intervento edilizio di demolizione e ricostruzione. L’esecutivo, rispondendo all’interrogazione, rigetta le accuse di ritardi o sottovalutazioni, sostenendo di aver agito con tempestività e nel rispetto delle procedure.

Il Municipio conferma di aver ricevuto, l’11 luglio 2025, una segnalazione relativa a presunti depositi abusivi di materiali edili, che sarebbe stata trasmessa immediatamente alla Divisione Edilizia privata. Quest’ultima avrebbe eseguito un sopralluogo il 18 luglio, tre giorni dopo la registrazione ufficiale della lettera. «Le verifiche non hanno mostrato difformità rispetto al progetto approvato né la presenza della discarica di scarti segnalata», si legge nella risposta. L’Ufficio edilizia privata ha comunicato la questione, il 30 luglio, all’Ufficio dei Rifiuti e dei Siti Inquinati e all’Ufficio Forestale Cantonale, ma senza ulteriori dettagli utili, poiché – sottolinea il Municipio – la segnalazione non conteneva informazioni precise sul luogo esatto del presunto deposito. «Non avendo mai ricevuto risposta alla nostra richiesta di chiarimenti – precisa il testo – non è stato possibile localizzare l’area indicata né raccogliere prove concrete».

Alle accuse di negligenza, il Municipio replica con fermezza: «Non è vero che la segnalazione sia stata sottovalutata. Questi casi non vengono mai trascurati, ma per agire servono informazioni circostanziate e documentate». In totale, gli uffici comunali hanno condotto tre sopralluoghi tra maggio e settembre 2025, ai quali si è aggiunta un’ispezione congiunta con l’Ufficio forestale in zona boschiva e agricola.

Amianto nessuna prova certa - Sul fronte più delicato – quello dell’amianto – il Municipio chiarisce che non esiste alcuna prova che i rifiuti segnalati provengano dal cantiere in questione. Un frammento di piastrella analizzato dalla SUPSI, contenente tracce di colla, è stato consegnato «da un rappresentante dei segnalanti», circostanza che «non consente di stabilirne con certezza la provenienza». Il Municipio ricorda inoltre che i prelievi di materiali sospetti devono essere eseguiti «da personale qualificato e neutrale, non da persone coinvolte in contenziosi privati da anni».

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