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Ritorna Argo 1

Dietro c'è ancora Marco Sansonetti. Ma non si tratta più della discussa agenzia di sicurezza che tanto fece notizia qualche anno fa.
Deposit/Argo 1/Marco Sansonetti
Ritorna Argo 1
Dietro c'è ancora Marco Sansonetti. Ma non si tratta più della discussa agenzia di sicurezza che tanto fece notizia qualche anno fa.

BELLINZONA - Ritorna Argo 1. Non si tratta più della nota agenzia di sicurezza finita al centro di un'enorme polemica nel 2017. Dietro, però, c'è ancora Marco Sansonetti che oggi annuncia: «Argo 1 è un'app di messaggistica criptata. Sarà destinata alle potenziali vittime di violenza. Per potere chiedere aiuto e consigli in maniera discreta».

Come funziona?
«Una persona si registra, senza dare il numero di telefono. Le viene assegnato un numero identificativo di 10 cifre. Quello sarà il numero di utente. Identificativo».

Perché ha ritenuto necessaria questa applicazione?
«Perché solitamente una vittima di violenza per manifestare un disagio deve fare una telefonata o ricorrere a whatsapp o ad altri tipi di messaggistica. Sistemi che potrebbero attirare l'attenzione del carnefice».

E nel vostro caso che succede?
«Argo 1 invece, all'interno della piattaforma, crea una specie di sub account anonimo. Diventa quindi un'app che, appena ti disconnetti dal sub account, a livello di contenuti praticamente evapora. Tutto resta completamente offline fino a un eventuale nuovo accesso da parte della vittima».

Non restano prove di alcun genere in circolazione?
«Esatto. Alcune vittime, per paura che poi il carnefice strappi loro il telefono dalle mani e controlli messaggi e chiamate in entrata e in uscita, a volte rinunciano a chiedere aiuto. Il timore di prendere botte sul momento è troppo grande».

Ma la segnalazione a chi viene fatta?
«Ai centri anti violenza che vorranno aderire. Potranno beneficiare di questa applicazione. E potranno comunicare con le potenziali vittime nella massima privacy. Soprattutto nei casi in cui non si sa bene cosa sta accadendo tra le mura domestiche, quelli in cui di solito non si allerta subito la polizia. Nelle mie intenzioni Argo 1 diventerà molto importante nelle situazioni di monitoraggio, potrebbe servire anche ai servizi sociali».

Argo 1 potrebbe dunque essere utile per le zone grigie?
«Assolutamente. Non sostituiremo mai e poi mai la polizia. Saremo eventualmente un supporto. Magari quando la vittima ha dei dubbi, non sa come comportarsi, si sente sotto pressione. Ha bisogno di supporto ma è paralizzata dal terrore di potere peggiorare la situazione. Il fatto di avere un contatto diretto e anonimo col centro anti violenza può rappresentare dunque un sollievo e un supporto morale».

L'app può essere usata anche a livello ricreativo, tra persone non vittime di violenza?
«Volendo sì. È già disponibile sugli store online».

Perché ha mantenuto il nome Argo 1? Provocazione?
«No. Semplicemente a livello aziendale ho sempre portato questo nome. Non vedevo perché cambiarlo».


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