Cuore, casco e strategia: la F1 del 2025 legge il corpo dei piloti


Sensori e software per massimizzare la performance
Circus ipertecnologico? Nulla viene lasciato al caso.
Sensori e software per massimizzare la performance
Circus ipertecnologico? Nulla viene lasciato al caso.
AUSTIN - Sempre più dati, sempre più ore davanti ai monitor per gli ingegneri: la Formula 1 del 2025 è un universo in costante espansione, dove la frontiera dei numeri sembra non conoscere limiti. Ma quest’anno c’è una novità che è passata quasi inosservata ai più… ma non certo a me.
Si tratta di benessere. O meglio, di performance umana. Alcuni team hanno iniziato a inserire sensori superavanzati direttamente nei caschi dei piloti, per monitorare in tempo reale battito cardiaco e respirazione. Sì, avete capito bene: ora le strategie di gara possono essere influenzate non solo dalla vettura, ma dal corpo stesso del pilota. Un livello di analisi completamente nuovo, che apre scenari finora inesplorati nel motorsport.
Ormai ogni pilota ha il suo fisioterapista al seguito, quindi forse non sorprende più, ma che le prestazioni fisiche possano diventare parte integrante delle decisioni strategiche… qui si apre davvero un mondo. Non sono più solo le vetture a essere monitorate al millimetro – lo vedremo presto nella “strategy room” – ma anche mente e corpo dei protagonisti. I dati raccolti in tempo reale non servono infatti solo a massimizzare la performance: permettono di adattare le strategie in corsa, bilanciando rischi e opportunità in un gioco di precisione totale.
Qualcuno storcerà il naso e parlerà di un’era ormai ipertecnologica, ma la verità è che nulla viene lasciato al caso, aumentando sì la pressione su ogni membro dello staff, ma regalando anche nuove emozioni agli appassionati.
E ora, piede sul gas: si vola verso l’imminente GP negli Stati Uniti. Evviva la F1, dove numeri, tecnologia e cuore umano si fondono in un unico, incredibile spettacolo.
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