Per una stazione di Locarno degna e funzionale: sì al nodo intermodale


Matteo Buzzi, deputato in Gran Consiglio, Locarno
Matteo Buzzi, deputato in Gran Consiglio, Locarno
LOCARNO - Il Locarnese sta vivendo finalmente un forte aumento della domanda di mobilità pubblica (+38.5% su gomma, +44.6% su ferro dal 2019 al 2023) e necessita urgentemente di un’infrastruttura all’altezza delle altre principali stazioni del Ticino.
Dopo oltre dieci anni di pianificazione condivisa è stato elaborato un progetto per un nuovo nodo intermodale moderno e funzionale. Tra le numerose varianti studiate la soluzione che è stata proposta è certamente quella complessivamente migliore a livello tecnico e con minori svantaggi.
La situazione attuale della Stazione di Locarno è piuttosto caotica con importanti problemi di sicurezza e accessibilità. I percorsi ciclabili verso la stazione sono interrotti o mal segnalati, la carenza di stalli adeguati per le biciclette è ormai cronico.
I pedoni sono costretti a muoversi senza percorsi chiari in mezzo al traffico di auto e bus intralciandone la fluidità. Le persone con disabilità non possono accedere autonomamente al trasporto pubblico su gomma per mancanza di infrastrutture a loro adeguate.
Il progetto punta a garantire sicurezza e accessibilità, con un terminale per i bus centrale dotato di marciapiedi a norma disabili, percorsi sicuri per pedoni e ciclisti, separazione dei flussi e attraversamenti pedonali semaforizzati. Sul fronte dell’efficienza, sono previste corsie preferenziali per i bus, inversioni di marcia agevolate, e un collegamento alla rete semaforica intelligente, in sinergia con l’elettrificazione della flotta FART che ridurrà rumore e inquinamento.
L’intervento include anche una importante riqualifica urbana con diminuzione del traffico su viale Cattori e piazzale Stazione (da 3000 transiti giornalieri a 1000 a cui si aggiungono 250 bus): più spazio pubblico curato tramite una zona incontro con limite 20 km/h e nuovi arredi urbani. Ciò migliorerà significativamente l’accoglienza di residenti, pendolari e turisti. Questo è il vero salvataggio di viale Cattori, ora vetusto viale di transito e di parcheggio.
Votare SI al Nodo Intermodale significa completare la rete di stazioni ticinesi, rendere il Locarnese più accessibile e orientato maggiormente alla mobilità sostenibile, quella più efficiente che riduce gli ingorghi, l’inquinamento e i danni al clima. Una bocciatura bloccherebbe ogni sviluppo per almeno un decennio, mantenendo l’attuale situazione inadeguata per migliaia di utenti. È il momento di dare al Locarnese una stazione degna e funzionale. Mettiamo al centro l’interesse collettivo dell’agglomerato urbano Locarnese e votiamo con convinzione sì il 15 giugno.