Cerca e trova immobili
FABIO MONTI

Ottanta all’ora. La velocità della burocrazia

L'opione del presidente distrettuale PLR di Lugano sul traffico
PLR
Ottanta all’ora. La velocità della burocrazia
L'opione del presidente distrettuale PLR di Lugano sul traffico

La proposta di ridurre a 80 km/h la velocità su tutta l’autostrada ticinese nasce da buone intenzioni, ma rischia di rallentare non solo il traffico, bensì il pensiero.

C’è un paradosso che attraversa il nostro tempo: più la tecnologia promette soluzioni intelligenti, più la politica sembra rispondere con regole semplici.

L’ultima proposta dell’USTRA fissare a 80 km/h il limite su tutta l’autostrada ticinese per “evitare le colonne” ne è l’esempio perfetto.

L’idea parte da un principio teorico corretto: una velocità uniforme può ridurre le turbolenze del traffico. Ma la teoria non è la realtà. Le autostrade non sono laboratori, sono organismi vivi. E negli organismi vivi, gli automatismi rigidi generano spesso l’effetto opposto: più frenate, più nervosismo, più congestione.

Chi percorre ogni giorno la A2 sa che il problema non è la velocità, ma l’imprevedibilità: cantieri mal segnalati, rampe di accesso sature, corsie chiuse, uscite improvvise. In un sistema così complesso, imporre un limite uniforme rischia di essere una scorciatoia amministrativa: un gesto che rassicura, ma non risolve.

La congestione non nasce dal piede destro, ma da una regia inefficiente. Gli ingorghi si formano perché i flussi non vengono gestiti prima che si incontrino. Altri Paesi lo hanno capito: in Olanda, Germania e Regno Unito, sensori e algoritmi regolano la velocità in tempo reale. Non rallentano per principio, ma quando serve. È la differenza tra una società che usa la tecnologia e una che la teme.

Il Ticino non ha bisogno di più cartelli, ma di più intelligenza gestionale.

Abbiamo i dati, i sistemi, la competenza per gestire il traffico in modo predittivo, coordinando rampe, segnaletica e flussi. La soluzione non è l’ennesimo limite, ma un’infrastruttura capace di pensare.

Perché il controllo non è gestione, e la lentezza imposta non è sicurezza. La modernità non è rallentare per rassegnazione, ma muoversi meglio, insieme, con responsabilità e fiducia.

Non si tratta di correre di più: si tratta di pensare più veloce.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE