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SVIZZERA

In coda perché la gente si fa i selfie sul lago, e c'è chi pensa alla vignetta turistica

La situazione (tesa) venutasi a creare nell'Oberland bernese fa riflettere autorità e politica in una Svizzera sempre più alle prese con l'overtourism.
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Fonte Platform J
In coda perché la gente si fa i selfie sul lago, e c'è chi pensa alla vignetta turistica
La situazione (tesa) venutasi a creare nell'Oberland bernese fa riflettere autorità e politica in una Svizzera sempre più alle prese con l'overtourism.

SPIEZ (BE) - Trovarsi in colonna, senza apparente motivo, mentre si viaggia sulla A8 che costeggia lo sfavillante lago di Thun. Il motivo, lo rivela un recente articolo del portale svizzero Platform J, sono i turisti che non riescono a resistere al panorama.

Fra chi rallenta colto dallo stupore, chi pensa di accostare (e magari a spregio della multa poi lo fa anche) e chi sporge lo smartphone dal finestrino, la situazione - soprattutto (ma non esclusivamente) durante i mesi vacanzieri - diventa più che fastidiosa, pericolosa.

Il problema, finisce però per ripercuotersi a valle (in senso figurato, ovviamente) con code fastidiose che iniziano già a farsi sentire negli svincoli dei centri abitati a ridosso degli svincoli autostradali

Anche la Svizzera inizia a sentire la pressione dell'overtourism? C'è chi è convinto che sia proprio così. Le autorità e la politica, quindi, corrono ai ripari e fra le soluzioni ce n'è una che potrebbe piacere anche ad altri cantoni. Ma andiamo con ordine.

«La prima soluzione sarebbe quella di strutturare dei punti panoramici che potrebbero fungere anche da aree di sosta», spiega al magazine il granconsigliere bernese dei Verdi Liberali Romeo Arnold. In questo modo si prenderebbero i proverbiali due piccioni con... un parcheggio. Questi panoramic points, però, dovranno essere «adeguatamente e tempestivamente segnalati», altrimenti la loro utilità verrebbe a decadere.

Ostacolo non da poco a questa prima ipotesi è dato però dalla morfologia del terreno, e della A8 che è gran parte tra l'acqua del lago e la roccia.

Altra possibilità ventilata riguarda l'introduzione di una “vignetta turistica” cantonale, che funzioni alla stregua di quella autostradale. L'idea non è tanto quella di disincentivare il turismo, quanto piuttosto di fare una sorta di “selezione all'ingresso”.

Il motivo riguarda la forte pressione che i turisti esercitano sulle arterie stradali svizzere, che la Confederazione ha già confermato essere carenti, visto che il 74% dei visitatori (dati dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale -ARE) sceglie l'automobile come mezzo di trasporto.

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