Tra funerali e coriandoli: «Sono euforico. Il mio telefono sta andando a fuoco»


A tu per tu con il nuovo Re Rabadan Igor Pesciallo. «Ho 31 anni, ma sono il più vecchio tra i più giovani».
A tu per tu con il nuovo Re Rabadan Igor Pesciallo. «Ho 31 anni, ma sono il più vecchio tra i più giovani».
BELLINZONA - Il nuovo Re Rabadan è Igor Pesciallo, 31enne di Bellinzona e figlio di Dante Pesciallo, già re tra il 2002 e il 2013. Lo ha annunciato oggi il comitato del carnevale bellinzonese. E noi l'abbiamo intervistato.
Igor, come ti senti rispetto a questa nuova nomina?
«L’ho saputo appena ieri sera e sono contentissimo, euforico. Da quando è uscita la notizia ho il telefono che sta andando fuoco, tra messaggi, chiamate e social media».
Tuo padre, Dante Pesciallo, è stato Re Rabadan per tanti anni. È lui che ti ha ispirato a concorrere?
«Lui ne è felice, certo, e poi io ho un attaccamento molto forte con Bellinzona. È già qualche anno che amici e conoscenti mi chiedevano “Ma tu lo faresti?” e io ho sempre detto “Beh, per quanto mi sta a cuore Bellinzona e il Rabadan, assolutamente sì”. Adesso che si è presentata l’occasione sarebbe stato peccato lasciar perdere».
Tu, come tuo padre, lavori nelle onoranze funebri. Allo stesso tempo sei musicista in una band rock, e ora sei il nuovo Re Rabadan. Come concilierai questi diversi mondi?
«Con la musica è facile, perché su sette elementi della band tre suonano nelle guggen. Il periodo di carnevale, dunque, era già off-limits, non si suonava. Per quanto riguarda il lavoro, invece, ne ho parlato con i colleghi e ho la fortuna di avere un team forte, che mi ha dato carta bianca per concentrarmi sul Rabadan durante tutto il periodo carnascialesco».
Certo, si tratta di contesti molto diversi...
«Tanti mi chiedono "Fai musica perché almeno svaghi un po’ dal lavoro?", ma in realtà è il contrario. Riesco a fare questo lavoro proprio perché sono una persona molto solare e sorridente, propensa a stare tra la gente e a fare questo tipo di attività, tra musica, radio e ora anche il carnevale».
E cosa pensi di portare, come giovane, al Rabadan? Sappiamo che questo cambiamento è stato voluto in primis dalla Società Rabadan e che c'è chi ha avuto da ridire.
«Ho sentito molte persone commentare che “non è mai successo di avere un re giovane”, ma mio papà aveva 34 anni quando ha iniziato...in tanti se ne sono dimenticati. Il mio apporto giovanile, ad ogni modo, sarà l’esuberanza e la voglia di buttarsi a fare festa. Essendo io amante della musica il mio obiettivo è anche quello di portarne tanta: sicuramente studierò qualcosa per l’intrattenimento».
«Ad ogni modo», continua, «penso che abbiano scelto me perché in un certo senso sono il più vecchio tra i più giovani. Con questo voglio dire che nonostante i miei 31 anni sono fortemente legato alle tradizioni e vado molto d’accordo con gli anziani e in generale con persone più grandi di me. Diciamo che riesco a fare da ponte tra varie generazioni».
E per la scelta della regina, possiamo aspettarci di vedere tua moglie?
«No, non credo. Lei suona in una guggen e intende continuare».
Insomma, si vedrà. E intanto aspettiamo tutti il Rabadan 2026.















