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BERNA

Diciotto poliziotti feriti dalla furia Pro Pal

I manifestanti accusano invece la polizia di aver usato «metodi eccessivi» e «comportamenti disumani» durante la manifestazione di sabato.
BRK News
Fonte RED
Diciotto poliziotti feriti dalla furia Pro Pal
I manifestanti accusano invece la polizia di aver usato «metodi eccessivi» e «comportamenti disumani» durante la manifestazione di sabato.

BERNA - La manifestazione a sostegno della Palestina tenutasi ieri nel centro di Berna, è stata segnata da momenti di tensione e violenza. Da una parte la polizia cantonale ha dovuto fare i conti - come riportato oggi una conferenza stampa - con il ferimento di ben 18 agenti. Dall'altra diversi partecipanti hanno accusato quegli stessi agenti di aver usato «metodi eccessivi».

«Trattamenti disumani» - Secondo le testimonianze, circa un centinaio di persone sarebbero infatti rimaste bloccate per ore in un vicolo stretto, senza possibilità di uscire o entrare, pena l’arresto. Le temperature, attorno ai sette gradi, hanno reso la situazione particolarmente difficile. I manifestanti hanno raccontato di essere rimasti senza acqua o cibo e senza poter accedere ai servizi igienici, oltre a essere costretti a rimanere immobili. «Eravamo stanchi, bagnati e affamati», ha scritto una partecipante sui social, denunciando una gestione «disumana» da parte della polizia.

«Violenza preoccupante» - Un resoconto, questo, non condiviso dal vicecomandante della Polizia cantonale di Berna Stefan Lanzrein che in conferenza stampa ha fornito la propria versione. «Ieri sono stato più o meno tutto il pomeriggio e la sera sul posto. La violenza che ho visto, questa propensione alla violenza è molto preoccupante».

«Comportamento inaccettabile» - Anche il municipale e responsabile della sicurezza Alec von Graffenried ha criticato l'eccesso di violenza, facendo notare come gli scontri abbiano completamente oscurato il contenuto politico del raduno e definendo «inaccettabile» il comportamento dei manifestanti. Un altro corteo pro-Palestina è peraltro previsto il prossimo 15 di novembre.

«Quattro in ospedale» - Nel proseguo della conferenza Lanzrein ha poi precisato che la polizia cantonale si era preparata per questa operazione da settimane. «Sono orgoglioso di come il personale abbiano gestito l’intervento in prima linea», sottolinea il vice-comandante precisando che oltre «ai diciotto collaboratori feriti» ne abbiamo altri «psicologicamente provati dall’intervento». I feriti - è poi stato precisato dal vicecapo regionale della polizia bernese Michael Bettschen - sono sedici uomini e due donne. «Quattro di loro sono finiti in ospedale per accertamenti ma nel frattempo sono già stati dimessi», ha spiegato. «L'equipaggiamento protettivo ha evitato il peggio».

I partecipanti al corteo hanno tentato più volte di sfondare i cordoni della polizia. Le forze dell'ordine sono state attaccate con materiale pirotecnico e da cantiere, mobili, pietre, bottiglie, estintori e laser. Dal canto loro, gli agenti hanno risposto con idranti, gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

Oltre 500 persone controllate - In totale, 536 persone sono state fermate e sottoposte a controlli nei locali della polizia. Una di queste era già ricercata. Alcuni dei manifestanti saranno denunciati: tra i reati ipotizzati vi sono quelli di danneggiamento, (in totale sono stati danneggiati 57 edifici) violazione di domicilio, lesioni personali e incendio intenzionale.

La condanna della FSFP - Sugli eventi di Berna è ovviamente intervenuta anche la Federazione svizzera dei funzionari di polizia (FSFP) che «condanna con la massima fermezza» le gravi violenze. «Chi attacca la polizia attacca l’ordine pubblico e, quindi, l’intera società. Atti simili non possono restare impuniti», dichiara la FSFP, richiedendo nel contempo «pene esemplari per i manifestanti violenti».

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