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Malessere nella Polizia cantonale? Una mozione chiede un "check-up"

Dopo il recente sondaggio, Fiorenzo Dadò (il Centro) e Natalia Ferrara (PLR) chiedono di avviare un audit indipendente sul clima di lavoro nel corpo
Tipress
Malessere nella Polizia cantonale? Una mozione chiede un "check-up"
Dopo il recente sondaggio, Fiorenzo Dadò (il Centro) e Natalia Ferrara (PLR) chiedono di avviare un audit indipendente sul clima di lavoro nel corpo

BELLINZONA - Secondo l'ultimo "check-up" medico - ossia, il sondaggio condotto da OCST, VPOD e dalla sezione ticinese della Federazione svizzera dei funzionari di polizia -, lo stato di salute della Polizia cantonale ticinese non è dei migliori. Ci sono «insoddisfazione, disagi e malessere che covano da tempo sotto la cenere», affermano oggi i deputati Fiorenzo Dadò (il Centro) e Natalia Ferrara (PLR), che hanno presentato una mozione per richiedere, «alla luce del malessere», l'avvio di un audit indipendente.

«Nel passato non troppo lontano si era già sentito parlare di un crescente malessere che stava covando all’interno delle forze dell’ordine. Il tema era stato sollevato pubblicamente dalla Federazione e soprattutto dai sindacati che si occupano di tutelare gli interessi professionali degli agenti di polizia». Serve quindi una radiografia «che valuti la situazione generale in cui si trova oggi il Corpo di Polizia del Cantone Ticino e il clima di lavoro in cui gli agenti operano, così come delle proposte correttive per sanare eventuali disfunzionalità che potrebbero emergere», che deve essere affidata (mediante concorso) a un ente esterno «di comprovata esperienza e affidabilità in ambito legale, amministrativo e delle risorse umane». A fare da tramite per il Gran Consiglio sarà la Gestione.

Tornando però ai risultati del sondaggio (che hanno già innescato un'interpellanza, presentata ieri da Giovanni Capoferri), i due mozionanti si soffermano in particolare sul fatto che, dati alla mano, sette agenti su dieci hanno riferito di aver pensato di lasciare il corpo (mentre il 25% di loro sta attivamente cercando un nuovo impiego). È «uno dei dati più allarmanti», sottolineano Dadò e Ferrara, ricordando che «l'ultimo audit effettuato sul funzionamento della Polizia cantonale» in Ticino «fu affidato dal Consiglio di Stato all’ex Comandante della Polizia cantonale di Neuchâtel, Laurent Krügel, e risalirebbe al lontano 2006-2008».

Quali sono gli aspetti da approfondire?
L'indagine richiesta dalla mozione, si legge, «deve poter chiarire in tutti i suoi aspetti la presenza di eventuali criticità almeno in questi ambiti: gerarchie, conduzione, operatività, modalità di assunzione e di carriera, relative cause e responsabilità del malessere, indipendenza. Inoltre deve poter valutare l’adeguatezza o meno che il Corpo di Polizia cantonale sia subordinato unicamente ad un solo Dipartimento».

Non solo. «L’analisi deve infine poter suggerire eventuali correttivi necessari in ambito legislativo e/o di regolamento, con lo scopo di migliorare il clima di lavoro interno e l’attrattività della professione. Se necessario gli "auditors" dovranno poter garantire l’anonimato delle persone interpellate e disporre di poteri accresciuti». E per concludere, gli "auditors" dovranno redigere un rapporto finale«le cui risultanze dovranno essere presentate al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato».

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