Trump irremovibile, negati i missili a Zelensky: «Sarebbe un'escalation»

Il presidente degli Stati Uniti rifiuta i Tomahawk: incontro teso e nessuna apertura sull'Ucraina
WASHINGTON - Un incontro "teso" in cui Donald Trump è stato "duro" nel dire chiaramente che non è intenzionato a fornire, almeno per ora, i Tomahawks all'Ucraina.
A descrivere il dietro le quinte del faccia a faccia fra Trump e Volodymyr Zelensky è Axios. L'incontro si è concluso bruscamente dopo due ore e mezza. "Penso che abbiamo finito. Vediamo cosa succede la prossima settimana", ha detto Trump, riferendosi al suo prossimo faccia a faccia con Vladimir Putin a Budapest.
Zelensky ha parlato con gli europei dopo l'incontro e molti, riferisce Axios, sono apparsi perplessi da Trump.
Nel corso del colloquio fra Zelensky e i leader europei, il primo ministro britannico Keir Starmer ha proposto di collaborare con gli Stati Uniti per elaborare un piano di pace per l'Ucraina, sulla falsariga del piano in 20 punti di Trump per Gaza, riporta Axios mettendo in evidenza che il segretario della Nato Mark Rutte ha proposto un'urgente chiamata di follow-up tra i consiglieri per la sicurezza nazionale europei nel fine settimana.
Durante l'incontro alla Casa Bianca, Zelesnky ha premuto con forza per i Tomahawks ma Trump non ha mostrato alcuna flessibilità.
«È ora della pace» - A seguito del meeting, Trump ha commentato su Truth: «L'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho caldamente suggerito al presidente Putin, che è ora di fermare le uccisioni e di raggiungere un accordo!».
«È stato versato abbastanza sangue, dovrebbero fermarsi dove sono. Che entrambi cantino vittoria, che sia la Storia a decidere! Basta con le sparatorie, basta con le morti, basta con le enormi e insostenibili somme di denaro spese. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente», ha ribadito.