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SVIZZERA

Malattia e lavoro: scoppia la polemica sui certificati lampo

Le aziende svizzere li chiedono sempre più già dal primo giorno di assenza, ma i dottori non sono d'accordo
Deposit Photos
Fonte Tages-Anzeiger
Malattia e lavoro: scoppia la polemica sui certificati lampo
Le aziende svizzere li chiedono sempre più già dal primo giorno di assenza, ma i dottori non sono d'accordo

ARGOVIA - Sempre più aziende svizzere chiedono un certificato medico già dal primo giorno di malattia. Una prassi che, secondo i medici, intasa inutilmente gli ambulatori e mina la fiducia tra datori di lavoro e dipendenti.

«Chi ha la febbre il sabato sera e non può lavorare la domenica si trova sotto pressione», spiega Stephan Steiner, medico di famiglia e membro dell’Associazione dei medici argoviesi al Tages-Anzeiger. «I datori di lavoro vogliono una conferma medica – e così inizia il problema». Molti pazienti si rivolgono a pronto soccorsi o chiedono certificati retroattivi, anche quando i sintomi sono già spariti.

Il Consiglio federale, in un rapporto pubblicato mercoledì, non vede però necessità di intervento, nonostante le critiche del deputato liberale Philippe Nantermod, secondo cui il governo «minimizza il problema» e «evita una rilevazione statistica».

Per Irene Glauser, presidente dei medici di famiglia e pediatri di Zurigo, la causa è chiara: «Molte aziende pretendono un attestato già dal primo giorno, anche per disturbi lievi». Ciò comporta «più burocrazia e nessuna utilità medica».

Anche Monika Reber, co-presidente dei medici di famiglia svizzeri, conferma che non solo i datori di lavoro, ma anche scuole e società sportive «chiedono sempre più spesso certificati inutili».

La presidente della FMH, Yvonne Gilli, invita a non trasformare il sistema sanitario «in un arbitro dei conflitti lavorativi». Valutare un’incapacità lavorativa è complesso, soprattutto quando si chiedono certificati retroattivi o per assenze brevi. «Ci si deve chiedere se abbia senso esigere sistematicamente un certificato già dopo tre giorni», osserva.

Dal canto suo, Daniella Lützelschwab dell’Unione svizzera degli imprenditori ricorda che «chi è malato può mancare retribuito, ma l’incapacità deve essere giustificata». Nella maggior parte dei casi, aggiunge, tutto si basa sulla fiducia: «Solo quando sorgono dubbi si chiede il certificato»

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