Continua la marcia del Davos: il Lugano ci prova in tutti i modi, ma è battuto


Sconfitti 3-0 i bianconeri di Mitell, trafitti da Corvi - dopo soli 17 secondi - e Stransky (doppietta). Shutout per Sandro Aeschlimann, autore di 35 interventi
In classifica l'HCL resta 11esimo con 16 punti. I gialloblù, già in vetta, volano altissimo (41 in 15 incontri).
Sconfitti 3-0 i bianconeri di Mitell, trafitti da Corvi - dopo soli 17 secondi - e Stransky (doppietta). Shutout per Sandro Aeschlimann, autore di 35 interventi
In classifica l'HCL resta 11esimo con 16 punti. I gialloblù, già in vetta, volano altissimo (41 in 15 incontri).
LUGANO - Il Davos di Josh Holden, cliente per tutti scomodissimo in questa prima parte di stagione, continua la sua marcia e passa anche alla Cornèr Arena.
I gialloblù si sono confermati un avversario indigesto per il Lugano, che per lunghi tratti ha saputo farsi preferire, ma è infine stato sconfitto 3-0. Il 20 settembre, nei Grigioni, il primo incrocio era finito 2-0 sempre in favore dei gialloblù.
Sul conto dei bianconeri pesa la brutta entrata in materia, col vantaggio degli ospiti arrivato dopo appena 17 secondi. Merito in particolare del solito Stransky, che ha bucato il reparto arretrato dei ticinesi e ha sollecitato Schlegel, costretto a concedere un rebound sul quale si è avventato Corvi (0-1).
Da lì è iniziata per davvero la partita del Lugano, che ha spinto e ha sfiorato il pari al minuto 8, quando Alatalo ha colpito un’asta clamorosa in powerplay. Il primo tempo si è chiuso con un dato significativo: 12 tiri a 3 per l’HCL. Il secondo è iniziato più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, coi sottocenerini pericolosissimi per due volte in powerplay, prima con Omark (liberato dall'ottimo lavoro di Sanford) e poi con Thürkauf, servito da Canonica.
Al 38’ altro episodio importante, con Sekac spedito anzitempo sotto la doccia dopo che gli arbitri hanno consultato il video. L’attaccante ceco ha rimediato 5’ più penalità di partita per un duro intervento su Nico Gross, finito sul ghiaccio dolorante dopo aver perso anche il casco. Episodio di non semplice lettura, ma la spallata di Sekac (che era in possesso del disco e stava per essere “pressato” da Gross vicino alla balaustra) è stata valutata come un colpo alla testa. Ne è nato un powerplay dove l’occasione migliore è stata inizialmente ancora a firma bianconera, con Sanford che non è riuscito a superare in shorthanded l’ottimo Aeschlimann.
Nel terzo periodo, iniziato ancora in superiorità numerica, il Davos ha colpito coi suoi elementi migliori. Troppo ghiotta la chance sul bastone di Stransky, che con un "one-timer" micidiale ha fulminato Schlegel infilando il 2-0 al 43'. Gol che ha pesato e ha affievolito la spinta dei padroni di casa, frustrati dall'andamento del match. Al 48' ci ha comunque provato nuovamente Alatalo, ma Aeschlimann si è confermato insuperabile. L'incontro è così scivolato via fino ai minuti finali, dove nemmeno l'assalto in 6 contro 5 ha dato i frutti sperati. Al 59' ancora Stransky ha siglato il 3-0 a porta vuota facendo calare il sipario.
LUGANO-DAVOS 0-3 (0-1, 0-0, 0-2)
Reti: 00’17” Corvi (Lemieux, Stransky) 0-1; 42'47" Stransky (Frick, Asplund) 0-2; 59'00" Stransky 0-3.
LUGANO. Schlegel; J.Peltonen, Carrick; M.Müller, Alatalo; Dahlström, Aebischer; Brian Zanetti; Simion, Thürkauf, Omark; Canonica, Sanford, Fazzini; Sekac, Tanner, Perlini; A.Peltonen, Morini, Marco Zanetti.
Penalità: Lugano 1x2' +1x5' + P.p Sekac; Davos 4x2'.
Note: Cornèr Arena, 5'696 spettatori. Arbitri: Lemelin, Piechaczek; Cattaneo, Bachelut.




