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E se Trump decidesse di invadere il Venezuela?

Il presidente degli Stati Uniti ha confermato di aver autorizzato operazioni della CIA nel paese sudamericano. E sulla testa di Nicolas Maduro il Dipartimento di Stato ha messo una taglia «fino a 50 milioni di dollari»
AFP
Fonte red
E se Trump decidesse di invadere il Venezuela?
Il presidente degli Stati Uniti ha confermato di aver autorizzato operazioni della CIA nel paese sudamericano. E sulla testa di Nicolas Maduro il Dipartimento di Stato ha messo una taglia «fino a 50 milioni di dollari»

WASHINGTON / CARACAS - La conferma è arrivata dallo stesso Donald Trump nelle scorse ore: il presidente degli Stati Uniti ha autorizzato la CIA a condurre operazioni "coperte" in Venezuela. Il paese sudamericano è nel mirino del tycoon già dal suo primo mandato e i suoi apparati sentono la pressione.

È un ulteriore passo verso l'escalation. Gli Stati Uniti nelle ultime settimane hanno schierato navi da guerra e sottomarini al largo delle coste venezuelane. E, soprattutto, hanno effettuato (almeno) cinque attacchi mirati, in acque internazionali, contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico, con un bilancio di quasi una trentina di morti. In Medio Oriente - "Martello di Mezzanotte" docet -, Trump ha dimostrato di non avere troppe remore quando si tratta di spostare le pedine sul Risiko della geopolitica mondiale.

Gli apparati a stelle e strisce si muovono in modo duro e con grande rapidità. Caracas ha già mobilitato le sue milizie. E, di conseguenza, la domanda sorge quasi spontaneamente: Trump potrebbe ordinare un attacco, a viso aperto, contro il Venezuela?

In primis, va sottolineato come il tycoon si stia occupando del "caso Maduro" in modo diverso rispetto al suo primo mandato. Quella contro il presidente venezuelano e il suo regime è una guerra che si inserisce nella - ben più ampia - campagna di Trump contro i cartelli della droga sudamericani. Il tycoon considera Maduro, a tutti gli effetti, un narcos di spicco, al punto che - come si può leggere sul sito del Dipartimento di Stato - sulla testa di Nicolas Maduro pende una taglia - raddoppiata a partire dallo scorso mese di agosto - «fino a 50 milioni di dollari».

In allarme, dopo le parole di Trump, non c'è solo Caracas. Anche la Colombia respira un'aria sempre più tesa. «La politica antidroga che gli Stati Uniti vorrebbero imporre alla Colombia ha la conseguenza immediata di una possibile invasione del Venezuela», ha dichiarato il capo di stato colombiano, Gustavo Petro.

Le opzioni sul tavolo dello Studio Oviale, come riportato già negli scorsi giorni da Politico, non mancano. E il precedente di Manuel Noriega a Panama non può essere dimenticato. Ma il Venezuela è un paese «più grande e complicato» rispetto a quello centroamericano. Per questo motivo, il quotidiano considera «più imprevedibile» il possibile approccio del tycoon.

Tuttavia, un'operazione mirata contro Maduro - magari condotta da un piccolo contingente di uomini - è considerata più probabile rispetto a un'invasione su larga scala per rovesciare il regime. Quest'ultima opzione, infatti, avrebbe quasi certamente ripercussioni scomode anche all'interno dei confini statunitensi, andando ad allargare la frattura con la base del movimento MAGA (e il suo credo isolazionista) che non vede di buon occhio un ritorno dello zio Sam nei panni di poliziotto del mondo.

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