«Gli alieni? Mai visti, ma ci sono di sicuro»



Con l’astronomo Francesco Fumagalli parliamo di stelle, pianeti e UFO. «E non si dica che esplorare lo spazio è uno spreco di soldi».
Con l’astronomo Francesco Fumagalli parliamo di stelle, pianeti e UFO. «E non si dica che esplorare lo spazio è uno spreco di soldi».
LUGANO - «Non serve credere negli alieni o avere dei dati che dimostrano che esistono. È sicuro che ci sono altre forme di vita nell’universo». A dircelo, in questa nuova puntata di TioTalk, è Francesco Fumagalli, astronomo, costruttore di telescopi e responsabile dell’Osservatorio astronomico del Monte Lema.
Stregato dalla luna - Ma facciamo un passo indietro. «Avevo 12 anni quando mio papà ha portato a casa un piccolo telescopio», racconta Fumagalli, che ha origini bergamasche ma risiede nel Luganese da ben 17 anni. «Mi ha detto “dai che andiamo a vedere la luna”. Quando ho visto crateri, montagne e altri dettagli della superficie lunare sono rimasto stregato. È stata una scossa elettrica, e ho sempre mantenuto la memoria delle emozioni che ho provato in quel momento».
E com’è la giornata tipo di un astronomo? «Per tanti anni ho dormito pochissimo quando lavoravo e tantissimo quando avevo libero», spiega Fumagalli. «Una volta, infatti, se volevi osservare dovevi essere sul campo. Adesso invece è molto più comodo: i telescopi fanno tutto da soli e si può impostare tutto da casa: mi basta chiedere al telescopio di puntare a una certa stella e di seguirla per 10 o 12 ore. Un software traduce infine le immagini catturate in intensità di luce».
«Di cose strane ne abbiamo viste, ma niente UFO» - Ma torniamo agli alieni. «Faccio parte di un gruppo di osservatori che durante il trentennio 1970-2000 lavorava su tutta l’Europa Occidentale. Tra tutti, in tanti anni, abbiamo accumulato qualcosa come 12 milioni di ore di osservazioni, ma nessuno di noi ha mai visto UFO o assistito a fenomeni inspiegabili. Abbiamo visto delle cose stranissime, palloni sonda che andavano su e giù, formazioni di satelliti spia sovietici che passavano sopra la Sardegna. Tante cose strambe, ma tutte con una spiegazione».
«Con miliardi di pianeti, negare è una forzatura» - Ciò detto, per Fumagalli gli extraterrestri esistono. «Nel 1995 l’astronomo svizzero Michel Gustave Édouard Mayor (Premio Nobel per la fisica ndr.) scoprì il primo pianeta extrasolare», spiega. «Se prima ci sentivamo gli unici nella nostra galassia, questa scoperta ha completamente cambiato le carte in tavola. Oggi sono stati scoperti circa 10’000 pianeti extrasolari e sappiamo che nell’universo, di pianeti, ce ne sono miliardi. Abbiamo inoltre appreso che quello che è capitato da noi sulla terra non è casuale: è un processo di complessificazione della materia che può verificarsi in qualsiasi angolo dell’universo, a patto che ci siano determinate condizioni di stabilità ambientale».
«Stephen Hawking non vedeva molto di buon occhio questa idea di cercare altre civiltà , diceva che secondo lui non era una buona idea, casomai arrivi qualcuno che ce le vuole suonare», continua ridendo. «Ma è così: ovunque nella nostra galassia, e nelle altre galassie, ci siano delle condizioni simili alle nostre, quello che è avvenuto qui sulla terra può avvenire, ed è avvenuto sicuramente. Negarlo è una forzatura. Però da qui a dire "abbiamo visto le astronavi aliene" questo proprio no».
«Non è uno spreco di soldi» - In molti ritengono però che le missioni nello spazio, visti i tanti problemi che abbiamo sulla terra, siano uno spreco di soldi. «L’intera missione Apollo costò come sei mesi della guerra del Vietnam», commenta l’astronomo. «Quanto è durata quella guerra? Quasi 20 anni. E quanti anni stanno durando tutte le guerre che abbiamo attualmente in corso?! Non accetto quindi che si parli di spreco per quello che riguarda le attività spaziali. Va detto, poi, che negli ultimi anni i costi dei lanci sono stati decimati, e per questo bisogna dare merito a Elon Musk, che ha sviluppato nuove tecnologie e investito anche fondi personali».
Le missioni spaziali hanno inoltre un impatto positivo sull’economia, sottolinea il 67enne. «Questo sforzo tecnologico ha delle ricadute nella vita quotidiana. Ricordiamoci che la missione Apollo ha di fatto sviluppato la Silicon Valley».
Si parla poi delle teorie del complotto sullo sbarco lunare e sul perché dal 1969 l’uomo non sia più tornato sulla luna.
«Sulla luna si tornerà, ma ci vuole più sicurezza» - «A mancare è quella spinta ideologica, quel “io sono meglio di te”, “io sono più potente di te”, che c’era durante la guerra fredda. Inoltre, oggi come oggi, nessuno si sognerebbe di mandare degli astronauti sulla luna con i rischi che hanno affrontato quelli della Missione Apollo. Per tornare sulla Luna, e questa volta molto probabilmente saranno i cinesi ad arrivarci, ci deve essere tutto un contorno di sicurezza e di potenzialità di recupero che all’epoca non esistevano. Se gli astronauti della missione Apollo avessero schiacciato un bottone e il motore non partiva, basta, sarebbero rimasti su. Una cosa di questo genere oggi è inconcepibile, per cui chiaramente si sta facendo un lavoro molto più complesso».
Un nuovo osservatorio - Ma tornando sulla terra, e nel nostro cantone, lo scorso anno il Gran Consiglio ha sbloccato un sussidio a fondo perso di quasi un milione di franchi per la realizzazione di un osservatorio astronomico sull’Alpe di Gorda, in Valle di Blenio.
«Gorda è speciale perché è una dei due siti con meno inquinamento luminoso in Svizzera, insieme alla zona del passo della Novena. Frequentando questo bel posto ci siamo detti "ma facciamo qualcosa di serio, perché qui ne vale la pena": il cielo è veramente notevole e può giustificare telescopi di grandi dimensioni. L'idea, infatti, è quella di realizzare un telescopio di 80 centimetri, che sarebbe uno dei più grandi in Svizzera e forse il più avanzato a livello tecnologico. Con questo telescopio, appunto, andremo a studiare i pianeti extrasolari e a vedere se sulla superficie ci sono tracce di acqua e di elementi biologici».
Arriva l'eclissi lunare - Alle porte, intanto, c’è un eclissi lunare. «L’appuntamento è per domenica 7 settembre. L'eclissi inizierà al sorgere della luna, intorno alle 19.25. La luna sarà nella sua totalità, di un color rosso molto scuro, quasi nero, e rimarrà così per un paio d'ore. Poi è molto bello osservare che piano piano esce dalla totalità: una prima unghietta comincia a tornare luminosa e infine la luna ritorna a essere piena».
Per l’occasione l’associazione astronomica Le Pleaidi organizza una serata di osservazione al Monte Lema, con pernottamento notturno in vetta. «La posizione è privilegiata perché siamo in alto, e al Monte Lema l'orizzonte a est è completamente libero».
Per l’osservazione del 7 settembre al Monte Lema
L’associazione Astrocalina organizza inoltre dei corsi di astronomia da 10 lezioni. Quelli di base prenderanno il via il 23 settembre, mentre quelli avanzati inizieranno l'8 settembre.






