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«Spostare il Pardo? Anche solo una settimana fa una grande differenza»

Giona A. Nazzaro è il protagonista del nuovo episodio di TioTalk. Tra cinema, Locarno78 e aneddoti personali. «Non esistono piaceri colpevoli»
«Spostare il Pardo? Anche solo una settimana fa una grande differenza»
TIO/20MINUTI
«Spostare il Pardo? Anche solo una settimana fa una grande differenza»
Giona A. Nazzaro è il protagonista del nuovo episodio di TioTalk. Tra cinema, Locarno78 e aneddoti personali. «Non esistono piaceri colpevoli»

SAVOSA - Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, è il nuovo ospite di TioTalk, il vodcast (video podcast) di Tio/20minuti.

L'incontro con Nazzaro, avvenuto a una manciata di giorni dall'inizio di Locarno78, è servito per fare una panoramica sui contenuti della kermesse in riva al Verbano. «Più di 220 prime mondiali, un parterre di ospiti di primissima grandezza - Emma Thompson, Lucy Liu, Jackie Chan, dei geni della Settima arte come Milena Canonero - e un programma ricchissimo, fatto di tante attività». Un festival che si può vivere come «esperienza totalizzante, che permette di vedere cinque-sei film al giorno», ma al quale ci si può avvicinare «semplicemente seguendo il flusso delle cose». Nazzaro l'ha definita «la vivibilità sostenibile di un festival ricco, pieno di cose, ma che non mette sotto pressione nessuno».

Alla domanda (difficile) sui film che non bisogna perdere, Nazzaro risponde citando il cuore pulsante di Locarno78: la Piazza Grande. «Se una persona decidesse di voler vedere un film al giorno e allo stesso tempo vivere l'esperienza del Festival, direi: "Allora ci vediamo in Piazza Grande"». C'è stato modo di parlare di un ospite speciale come il già citato Jackie Chan («Un genio comico assoluto»), la Retrospettiva sul cinema britannico post-bellico («Un momento chiave che non era stato affatto studiato») e l'importanza che il Pardo riveste quando parliamo del panorama culturale elvetico.

Tra i vari argomenti toccati c'è anche quello, delicato per tutto ciò che comporterebbe, del cambiamento di data del Festival e del possibile anticipo a luglio. Nazzaro ha spiegato le ragioni per cui sarebbe una grossa opportunità: permetterebbe di «cogliere l'ultima coda d'immissione dei titoli in distribuzione», così come «allontanarsi da Venezia e stare un pochino più a ridosso di Cannes». Agli occhi di un profano potrebbe non sembrare granché ma, assicura il direttore artistico, «fa una grande differenza, anche se si trattasse solo di una settimana».

È stata anche l'occasione per fare un tuffo nel passato, tra la nascita della passione per il cinema e aneddoti personali. Il primo amore? «La sala cinematografica». Una volta «credo di essermi ammalato dall'emozione». Il film era "I viaggi di Sinbad" ed è stato il momento in cui «un'altra realtà si è manifestata a me nella forma più intensa possibile. E grazie al cielo questa cosa l'ho conservata ancora oggi».

Guarda il nuovo episodio di TioTalk su Tio/20minuti.

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