A bordo con un'influencer: «Sono la conducente-amica. Ma sono anche severa»



La prima conducente di autobus in Val Colla e imprenditrice digitale Rachel Grüninger si presenta.
La prima conducente di autobus in Val Colla e imprenditrice digitale Rachel Grüninger si presenta.
SAVOSA - Non avrebbe mai immaginato di mettersi al volante di un autobus, eppure oggi è un punto di riferimento per molte persone. Con oltre 20mila followers tra Instagram e TikTok, la 32enne Rachel Grüninger ha scelto di reinventarsi, intraprendendo un percorso poco comune, soprattutto per una donna: guidare l'autopostale in Val Colla.
Rachel, cosa ti ha spinta a diventare autista di autobus?
«Devo essere molto sincera. Non avrei mai pensato di diventare conducente di autobus. Tutto è nato per un bisogno di cambiamento. Lavoro per la stessa azienda da nove anni. Ho sempre avuto uno stretto contatto con la clientela. Mi sono occupata della reception e dell'accoglienza dei clienti. E dopo un po' mi sono stancata».
Volevi vivere in maniera più dinamica la tua giornata...
«Esattamente. Inizialmente i miei colleghi mi dicevano "ma tu sei matta: hai i weekend liberi, non hai i turni notturni o mattutini...". Erano scettici in merito alla mia scelta. Per me, si è invece rivelata ideale. Sono una persona che ama andare in montagna e stare all'aperto. Lavorare durante il fine settimana mi permette di non incontrare troppa gente durante il tempo libero. Guidare un autobus significa essere a contatto con i passeggeri. Ma è diverso...».
Effettivamente si instaura un legame più intimo con le persone che salgono sull'autobus...
«È così. Spesso si instaura un rapporto familiare. In Val Colla sono soprattutto anziani che non hanno l'auto o che non possono più guidare. Spesso sono la prima persona che incontrano durante la loro giornata. E quando hanno voglia di scambiare due parole lo si fa con piacere».
Ci sono anche molti bambini che prendono l'autobus ogni giorno... Con loro che rapporti hai?
«Bellissimo. Sono la conducente-amica. Ma sono anche severa. Se lasciano le cartacce per terra o mettono i piedi sui sedili, li riprendo. Chiaramente lo faccio in modo gentile. Senza metterli a disagio. Vedo che mi vogliono bene».
E in quanto prima donna a guidare un autobus in Val Colla?
«In realtà sono partita così... "Non mi importa". In fondo ci sono moltissime altre colleghe. Semplicemente, io ho scelto di guidare in un contesto di valle. L'essere donna me l'hanno fatto notare i passeggeri. Rimanevano proprio sorpresi. Figuriamoci: donna, nera, con i capelli afro. Ricevevo molti sguardi curiosi. Ma ci è voluto pochissimo per instaurare un bel rapporto».
Credi di aver ispirato altre ragazze?
«È capitato che mi scrivessero, e sono sempre stata felice di dare consigli e spiegare come funzionava il percorso formativo. Penso che un po' di ispirazione c'è stata».
Parliamo della tua attività di influencer... Che rapporto hai con i tuoi clienti?
«Quando si tratta di piccole realtà locali, cerco di andare incontro al proprietario. Se si tratta della piccola boutique di paese, ad esempio, dico "se mi mandate i vostri prodotti vi faccio un post su Instagram", in modo da poter dare loro un po' di visibilità».
Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi follower?
«La consapevolezza di poter essere felici consumando i prodotti del nostro territorio. Sono follemente innamorata del Ticino. Guai a chi mi tocca il Ticino».