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«Chi fa grafica deve fare i conti con Max Huber»

È Mirko Aretini il primo ospite di Tio Talk, il nuovissimo podcast di Tio/20minuti. Con il regista abbiamo parlato del documentario sul geniale grafico (e di molto altro)
«Chi fa grafica deve fare i conti con Max Huber»
TIO/20MINUTI
«Chi fa grafica deve fare i conti con Max Huber»
È Mirko Aretini il primo ospite di Tio Talk, il nuovissimo podcast di Tio/20minuti. Con il regista abbiamo parlato del documentario sul geniale grafico (e di molto altro)

SAVOSA - Venerdì 16 maggio alle 20.30 è in programma al Cinema Multisala Teatro di Mendrisio l'anteprima svizzera (a entrata libera) di "Ricordando Max Huber", il documentario di Mirko Aretini e Silvano Repetto dedicato alla figura di uno dei più grandi grafici della seconda metà del '900.

Il documentario, di App produzione e Ifduif film in coproduzione con la Rsi, raccoglie svariate testimonianze di amici e personalità che hanno avuto modo di avvicinarsi a Huber e al suo lavoro. Come Oliviero Toscani, che ha ospitato la troupe ticinese nella sua dimora in Toscana, nonostante l'avanzato stato della malattia che ne ha provocato il decesso lo scorso 13 gennaio.

Aretini, ospite nei nostri studi per il primo episodio pubblicato del nuovo format Tio Talk, ha spiegato il motivo del coinvolgimento nel progetto del grande fotografo italiano. «Mi sono detto da subito: Oliviero Toscani deve entrare nel documentario, visto che stiamo parlando di innovazione, pensiero e comunicazione. Lui e Huber hanno frequentato la stessa scuola a Zurigo e tra i due c'era grandissimo rispetto professionale». Il regista è poi entrato nel dettaglio dell'incontro avvenuto a casa di Toscani: «Oltre che gentile, ha lasciato una testimonianza molto preziosa. È stato quasi una sorta di lascio, di testamento personale, intimo, sulla sua visione della comunicazione e della cultura».

Aretini ha sottolineato la «veemenza con cui ha voluto partecipare, nonostante le condizioni di salute. Anche questo dà l'idea di quanto fosse importante la figura di Max Huber. Ci ha aperto la sua casa, ci ha accolti come parenti. È stato meraviglioso».

Facciamo ora un passo indietro: perché è importante ricordare Max Huber? «Ha fatto delle cose pazzesche, al di là dei marchi con cui ha lavorato, che sono tantissimi». Un esempio su tutti: Esselunga. L'iconica S è merito del grafico, classe 1919, morto a Mendrisio nel 1992. «Sono cose che diamo per scontate, oggi, ma 80 anni fa non lo erano. Lui è stato uno degli artefici del pensiero che unisce la grafica alla parola» e di come «colore, lettere e forme» si possano mescolare, dando vita «a una sostanza unica». In modo molto jazz, peraltro. «Io penso che oggi, se qualcuno vuole fare grafica, deve fare i conti con Max Huber» conclude Aretini.

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