Incidente di Gobbi: i due agenti oggi a processo

Entrambi sono accusati di favoreggiamento, ma respingono ogni addebito.
BELLINZONA - È l'ora della verità nel caso dell'incidente che il 14 novembre 2023, sulla A2, ha visto coinvolto Norman Gobbi. Gli agenti della Polizia cantonale che quella notte si occuparono di controllare il tasso alcolemico del consigliere di Stato si presenteranno infatti alla sbarra, quest'oggi, alla Pretura penale di Bellinzona.
I due accusati sono il capogruppo e il sottoufficiale superiore della gendarmeria, entrambi accusati di favoreggiamento. Stando all'accusa i due avrebbero infatti intenzionalmente (o quantomeno con dolo eventuale) sottratto Gobbi alle verifiche che si imponevano.
Un primo test, poi un secondo - L'incidente, lo ricordiamo, avvenne intorno alle 23.30 in zona Stalvedro, quando l'auto di un conducente tedesco urtò quella del consigliere di Stato. Stando a quanto finora emerso, intorno a mezzanotte Gobbi venne sottoposto a un primo test dell'alcol, che rivelò un tasso alcolemico di 0,28 milligrammi per litro. Sul display dell'apparecchio apparve però l'indicazione "calibrazione scaduta" e l'ufficiale di picchetto ordinò un nuovo esame.
Il capogruppo e il sottoufficiale superiore della gendarmeria recuperano un nuovo apparecchio e raggiunsero Airolo, dove alle 2.32 del mattino venne eseguito il secondo test. Risultato: 0,24 milligrammi per litro, appena sotto il valore limite dello 0,25.
L'esame del sangue mai effettuato - Secondo la legge, tuttavia, se il tasso alcolemico supera lo 0,15 e si sospetta che la persona abbia guidato in stato di ebbrezza due o più ore prima del test, occorre procedere con l’esame del sangue. Esame che, nonostante questo sospetto ci fosse, non è mai stato effettuato.
I due agenti, ad ogni modo, respingono ogni addebito. Contestano infatti la ricostruzione degli orari e sostengono che la prassi di prescindere dalle analisi del sangue ci sarebbe eccome.








