17 salite sul Brè per fare... un Everest: «Questa è la mia rivincita»



Si è conclusa con un successo l'impresa di ultraciclismo dell'atleta e fotografo nostrano Samuele Filippi, a sostegno del Soccorso d'Inverno.
Si è conclusa con un successo l'impresa di ultraciclismo dell'atleta e fotografo nostrano Samuele Filippi, a sostegno del Soccorso d'Inverno.
LUGANO - Diciassette salite del Monte Brè per 23 ore in sella e 9'231 metri di dislivello positivo, più dell'altezza - simbolica - del Monte Everest (8'848 metri).
È la grande sfida del fotografo e sportivo Samuele Filippi che fra il 3 e il 4 agosto (giorno, peraltro, del suo compleanno) si è nuovamente cimentato in un tentativo di “Everesting” sul territorio di Lugano con un nobile scopo: sostenere il Soccorso d'Inverno Ticino.
«È la mia seconda volta, ci avevo provato già l'anno scorso fermandomi a malincuore a 11 salite», ci racconta, «quel traguardo l'ho superato ieri notte (domenica 3 agosto, ndr.) e questa cosa mi ha dato una grande spinta e ha cancellato dalla mia memoria la delusione dello scorso anno. Quest'anno ho lavorato sodo e sono in forma smagliante, le prime 5 salite le ho fatte senza nemmeno sudare», ride.
«Il successo di quest'anno per me ha il sapore della rivincita», conferma a caldo dopo aver tagliato il traguardo nel tardo pomeriggio di lunedì, «ci tenevo davvero tanto».
Come nasce la voglia di mettersi in gioco, fisicamente e psicologicamente, in maniera così estrema? «Sono da sempre un appassionato di ciclismo e visto che mi piacciono le sfide di resistenza l'ultraciclismo è stato un po' una scelta obbligata».
Il sodalizio con il Soccorso d'Inverno nasce per una comunità di intenti e filosofia: «Ci siamo proprio trovati», conferma Filippini, «le nostre idee e il nostro modo di pensare viaggiano in maniera parallela e quindi la decisione di fare qualcosa assieme è scaturita così, naturalmente».
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