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LUGANO

«Il Consiglio di Stato mantiene la sua versione dei fatti?»

Interpellanza dell’MPS rivolta all'esecutivo cantonale
Tipress
Fonte MPS
«Il Consiglio di Stato mantiene la sua versione dei fatti?»
Interpellanza dell’MPS rivolta all'esecutivo cantonale
BELLINZONA / LUGANO - «La desecretazione della documentazione relativa alla vicenda dello sgombero e della demolizione dell'ex-Macello a Lugano (29/30 maggio 2021) ha fatto emergere contraddizioni nelle dichiarazioni del governo». ...

BELLINZONA / LUGANO - «La desecretazione della documentazione relativa alla vicenda dello sgombero e della demolizione dell'ex-Macello a Lugano (29/30 maggio 2021) ha fatto emergere contraddizioni nelle dichiarazioni del governo».

Il presunto coinvolgimento di Gobbi e Borradori - A scriverlo, nero su bianco, è un’interpellanza rivolta all’esecutivo cantonale e firmata dai deputati MPS Pino Sergi e Matteo Pronzini. «Dalle carte ora a disposizione - si legge nel testo - sembrerebbe che perlomeno la questione dello sgombero abbia investito anche il Consiglio di Stato. Infatti, sembrerebbe che la decisione politica di sgombero sia stata presa di comune accordo tra l’allora sindaco Marco Borradori e il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi».

«Il CDS si rifiutava di rispondere alle domande» - Nelle risposte ai diversi atti parlamentari presentati all’epoca, «rispettando un copione ripreso sempre più spesso in questi ultimi anni, il Consiglio di Stato - approfittando delle ambigue disposizioni di legge (in particolare dell’art. 99 della Legge sul Gran Consiglio – LGC) – ha continuato a rifiutare di rispondere alle domande poste dagli interpellanti, invocando l’esistenza di procedimenti penali e/o amministrativi in corso».

«La decisione spettava al Municipio di Lugano» - In un’occasione, scrivono Sergi e Pronzini, l’esecutivo «è stato più loquace. Interrogato sul suo ruolo rispetto alla decisione di sgombero, rispondendo a una domanda contenuta in una interrogazione del 1° giugno 2021, il governo affermava: “Rilevato poi come lo stabile oggetto dello sgombero è di proprietà della città di Lugano, non vi è chi non veda che, ovviamente, la decisione di intervento spettava unicamente all’Esecutivo comunale».

«Decisione non di nostra competenza» - E ancora: «Il Consiglio di Stato non è stato di conseguenza informato o coinvolto in una decisione che non era di sua competenza». Quella affermazione «appare chiaramente falsa e in totale contraddizione con le annotazioni contenute nell’annotazione del giornale d’impiego della Polizia cantonale».

Le domande poste dall'interpellanza

1. Non ritiene di dover correggere l’affermazione contenuta nella sua risposta all’interrogazione del 1° giugno 2021 (no 58/21) laddove si afferma che “Il Consiglio di Stato non è stato di conseguenza informato o coinvolto”?

2. Ritiene che quella risposta sia conforme a quanto prevede l’art. 99 cpv. 1 della LGC che prevede che nelle risposte il Consiglio di Stato “informa in modo proporzionato, oggettivo e completo, distinguendo chiaramente tra dati e valutazioni, indicando le fonti, senza tralasciare elementi essenziali o tacere aspetti negativi”?

3. Poiché la questione di una eventuale informazione (o coinvolgimento) del Consiglio di Stato alla demolizione di parte dell’ex – Macello non è ancora stata acclarata, ritiene di dover meglio precisare quale fu il suo ruolo su quello specifico aspetto (magari prima che la prosecuzione dell’inchiesta lo smentisca anche su questo punto)?

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