Realismo al posto dell'ideologia: perché il riallineamento di FFS Cargo è necessario


Adriano Alessio Sala, presidente di ASTAG, Associazione svizzera dei trasportatori stradali, sezione Ticino
Adriano Alessio Sala, presidente di ASTAG, Associazione svizzera dei trasportatori stradali, sezione Ticino
Nel dibattito emotivamente acceso sulla ristrutturazione di FFS Cargo - in particolare sulla prevista chiusura di diversi terminal - si usano simboli forti, ma si dimenticano spesso i fatti. Le recenti dichiarazioni di Maurizio Canetta ne sono un esempio: parole forti, ma poca differenziazione
Come ASTAG desideriamo chiarire quanto segue:
Il traffico merci sta cambiando - FFS Cargo deve adattarsi
La struttura e la domanda nel traffico merci stanno cambiando rapidamente. Le imprese sono sottoposte a forti pressioni per essere efficienti. E un'illusione pensare che FFS Cargo - azienda con partecipazione statale ma mandato commerciale - possa sottrarsi a questa realtà.
Mantenere strutture in perdita solo per conservare posti di lavoro in certe regioni non è sostenibile, né da un punto di vista aziendale né economico. L'ottimizzazione dei terminal da parte di FFS Cargo non è un attacco al Ticino o al servizio pubblico, ma una misura necessaria per garantire la sopravvivenza dell'azienda.
Il traffico combinato non è un fine in sé - deve essere sostenibile
Si sostiene che la chiusura dei terminal equivalga a sacrificare il traffico combinato e a favorire i camion. E vero il contrario: Solo un sistema combinato efficiente e funzionante può realmente contribuire al trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia. Terminal vuoti, costosi e scarsamente utilizzati minano la fiducia del settore economico - e spingono i trasporti di nuovo interamente sulla strada.
Inoltre, il ruolo dei trasportatori nel traffico combinato è spesso sottovalutato. Molti operatori del nostro settore hanno investito - senza clamore e senza aiuti statali - in proprie infrastrutture logistiche intermodali, creando binari privati collegati alla rete ferroviaria per permettere il carico e scarico diretto presso le aziende. Oggi, con la chiusura di diversi terminal FFS, sono proprio questi investimenti a garantire la continuità del traffico combinato. È importante evidenziare questo aspetto anche pubblicamente.
Il camion non è il problema - è parte della soluzione
È un dato di fatto che il trasporto su strada rappresenta la spina dorsale dell'approvvigionamento nazionale svizzero. Oltre il 70% delle merci viaggia su gomma - in modo efficiente, puntuale e flessibile.
Invece di demonizzare i camion, si dovrebbe riconoscere che le moderne flotte di veicoli pesanti sono più ecologiche che mai. Veicoli Euro 6, motori alternativi, digitalizzazione e conducenti professionisti sono parte fondamentale di un sistema di trasporto moderno e sostenibile.
In più, il camion è parte della soluzione anche in merito alle emissioni zero. La transizione ecologica è già iniziata nel nostro settore, e non solo a parole. Stiamo investendo - con risorse totalmente private - in veicoli elettrici, infrastrutture di ricarica, ottimizzazione dei percorsi e digitalizzazione. Il tutto senza incentivi significativi e anzi, con la prospettiva concreta di vedere applicata la TTPCP anche sui veicoli a zero emissioni nei prossimi anni. Questo andrebbe ricordato con forza: mentre altri ricevono sussidi milionari, noi investiamo e restiamo competitivi.
Le emozioni non sostituiscono una strategia
É comprensibile che la perdita di posti di lavoro crei disagio. Tuttavia, trarre da ciò attacchi generalizzati a un intero settore non è costruttivo. ASTAG è disponibile al dialogo - anche con la politica e le parti sociali.
Ma respingiamo la drammatizzazione del piano di ristrutturazione di FFS Cargo, che si basa su una logica aziendale comprensibile. Servono soluzioni per il futuro - non dibattiti nostalgici.
Conclusione: assumersi la responsabilità significa anche prendere decisioni difficili ASTAG sostiene un sistema di trasporto integrato ed efficiente - ferrovia e strada devono completarsi, ma solo se entrambe le modalità sono competitive, sostenibili e affidabili. II nuovo orientamento di FFS Cargo va visto come un passo necessario, non come un'offesa al Ticino o all'ambiente, ma come contributo realistico a un sistema di trasporto svizzero orientato al futuro.