Lezioni private: «Specchio di una crisi della scuola»

L'Mps rilancia il tema attraverso un'interpellanza in Consiglio di Stato: «Come si intende procedere?»
BELLINZONA - «La questione delle lezioni private nella scuola è un problema grave e importante». Lo sostiene l'Mps che ha rialanciato il tema attraverso un'interpellanza inoltrata questa mattina in Consiglio di Stato.
In un sondaggio del 2022 effettuato al Liceo di Bellinzona la Gioventù Anticapitalista aveva rilevato che il 30% degli studenti faceva ricorso a lezioni private individuali.
Al sondaggio era seguita una mozione (targata Mps) che chiedeva uno studio approfondito sul tema. «Ci sono voluti quasi tre anni affinché questa mozione arrivasse ad essere discussa in Gran Consiglio (gennaio 2025)», ricorda l'Mps.
Lo studio però non è ancora stato reso pubblico. «Nella conferenza stampa di inizio anno - continua l'Mps - sono comunque state fornite alcune indicazioni sia sulle dimensioni del fenomeno, sia sulle proposte per affrontarlo. Dati e considerazioni sono stati riportati sia nella documentazione distribuita ai giornalisti, sia nelle dichiarazioni dei responsabili del DECS, sia nel comunicato riassuntivo del DECS».
Nella discussione parlamentare dello scorso gennaio sulla mozione, la direttrice del DECS aveva annunciato, oltre alla presentazione dello studio, una serie di misure concrete per affrontare il problema. «A tutt’oggi, in materia di misure concrete, dobbiamo attenerci al comunicato riassuntivo rilasciato dal DECS in margine alla conferenza stampa di inizio settembre: "Le disparità sociali legate al ricorso alle lezioni private ovviamente ci interpellano, in quanto entrano in contrasto con i valori di inclusione e accessibilità che caratterizzano il nostro sistema scolastico”, aveva dichiarato il coordinatore del DECS e direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger. “Su un piano generale l’indagine spinge a rafforzare una didattica capace di valorizzare il potenziale di ciascuna e ciascuno all’interno dell’aula”».
Le domande al Consigli di Stato:
1. Alla luce del dato relativo alla scuola media (SMe) sul ricorso alle lezioni private, non ritiene necessario avviare con urgenza una riflessione approfondita sull’attuale situazione della SMe (sui percorsi formativi, sul carico delle lezioni, sulla didattica nelle materie che più frequentemente spingono al ricorso a lezioni private, etc.), una riflessione che deve andare ben al di là della questione del ricorso alle lezioni private che, a questo punto, appare un sintono di una crisi più profonda e strutturale?
2. Per la scuola media sono state annunciate misure generiche, tutte incentrate attorno ad un “progetto pilota”. In particolare:
a) l’avvio di “un progetto pilota”: quali sono le misure concrete previste da questo “progetto, quando avrà inizio, quante classi di scuola media (e in quali sedi) saranno coinvolte, quante e quali risorse saranno a disposizione, su quanto tempo si estenderà?
b) “Il coinvolgimento delle famiglie attraverso incontri informativi e formativi si intende rafforzare l’alleanza educativa a sostegno delle allieve e degli allievi”: al di là della possibile e banale interpretazione di un invito alle famiglie a sostenere e seguire i figli nello studio, dove, come, quando saranno organizzati questi incontri e quali saranno i contenuti concreti di questa “alleanza educativa”?
3. Per la scuola media superiore e per le scuole professionali non è stata annunciata alcuna misura concreta, pur riconoscendo che il problema è serio e persistente. Come si intende procedere?