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Donne affiliate all'IPCT, i sindacati ottengono il primo «Sì»

Primo traguardo per Vpod, Ocst e Sit
Archivio Ti Press
Fonte VPOD, OCST e SIT
Donne affiliate all'IPCT, i sindacati ottengono il primo «Sì»
Primo traguardo per Vpod, Ocst e Sit

BELLINZONA - «Le circa 300 assicurate dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT), nate tra il 1961 e il 1965 e prepensionatesi entro la fine del 2023, vedono riaccendersi la speranza di una soluzione alla disparità che le ha colpite». A darne notizia, VPOD, OCST e SIT, con un comunicato stampa intersindacale.

La vicenda affonda le radici nella riforma AVS 21, approvata in votazione popolare nell’autunno del 2022, che ha innalzato di un anno l’età di riferimento AVS per le donne. A seguito di questo cambiamento, l’IPCT aveva deciso di interrompere l’erogazione del cosiddetto supplemento sostitutivo AVS – la rendita ponte – a partire dai 64 anni per questa generazione di pensionate anticipate.

Una scelta che i sindacati VPOD, OCST e SIT avevano subito contestato, incaricando un approfondimento giuridico e rivolgendosi poi al Consiglio di amministrazione dell’istituto. «La critica principale: la misura disattendeva l’articolo 8 della legge sull’IPCT, che garantisce la rendita ponte fino al raggiungimento dell’età di riferimento AVS, e introduceva una chiara discriminazione di genere. Gli uomini nelle stesse condizioni, infatti, continuavano a ricevere il supplemento fino a 65 anni».

Ora - stando al comunicato stampa - il Consiglio di amministrazione ha aperto uno spiraglio: ha accolto la proposta di richiedere al Cantone – in qualità di datore di lavoro – un contributo destinato a compensare il mancato versamento. Per i sindacati si tratta di un passo avanti importante, seppur non ancora risolutivo. «Accogliamo con favore questa direzione – scrivono – e ci aspettiamo che il Consiglio di Stato dia seguito alla richiesta, sanando così una piccola ma significativa ingiustizia».

In attesa della decisione politica, le organizzazioni dei lavoratori garantiscono che vigileranno sull’applicazione rapida ed equa della compensazione. E mettono in chiaro: se il Cantone non dovesse intervenire, sono pronte a rilanciare la battaglia, questa volta spingendo per una soluzione interna all’IPCT.

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