Comparto Castagneto, la discussione non è conclusa

Un'interrogazione chiede lumi al Municipio sulle intenzioni e i prossimi passi in merito alla prospettata alienazione del fondo
LUGANO - La discussione sulla variante di Piano regolatore relativa all'ex casa anziani Castegneto di Castagnola, che aveva animato l'ultimo consiglio comunale a Lugano, si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa volta sotto forma di interrogazione.
Le firme sono quelle dei consiglieri comunali Edoardo Cappelletti, Jasmine Altin, Cristiano Canuti, Nina Pusterla ed Elena Rezzonico per La Sinitra e di Danilo Baratti per il gruppo Verdi e Indipendenti. E la questione si può riassumere nella forma di un quesito: quali accorgimenti a tutela dell'interesse pubblico nella prospettata alienazione del comparto?
Dopo la decisione del legislativo cittadino, la Città avrà ora la possibilità di avviare la procedura per mettere all’asta il Castagneto. E qui si inserisce l'intervento dei firmatari che ritengono «necessario perlomeno fare in modo che, qualora il fondo venisse venduto, ciò avvenga a determinate condizioni e ad esempio a favore di un committente di abitazioni di utilità pubblica, prevedendo un mix di residenza primaria per famiglie e anziani oggi mancante a Castagnola».
Da qui, le domande rivolte all'esecutivo cittadino, a cui viene in primis chiesto di «fornire un quadro aggiornato in merito alla situazione abitativa» nel quartiere. Dopodiché, al Municipio viene chiesto se, in caso di alienazione, intende impegnarsi «a prevedere delle condizioni e/o dei vincoli a favore del quartiere e della popolazione nell’ambito del concorso», «affinché sul sedime del Castagneto siano realizzabili unicamente residenze primarie e non residenze secondarie» così come «a vendere il fondo a un committente di abitazioni di utilità pubblica che rispetti i dettami dell’Ufficio federale delle abitazioni e che abbia attenzione per i bisogni di famiglie con figli e degli anziani».
In conclusione, «quali sono i prossimi passi previsti?», viene altresì chiesto all'esecutivo luganese, sollecitato anche sulla possibilità di percorrere l'alternativa della concessione in diritto di superficie a terzi del fondo.