Calore negli ecocentri: «Quali misure a tutela del personale?»

L'interrogazione della Sinistra di Lugano.
LUGANO - L'esposizione al calore eccessivo del personale degli ecocentri di Lugano preoccupano la Sinitra. L'interrogazione (primo firmatario Edoardo Cappelletti) richiama l'attenzione del Municipio.
«A tutela della salute dei lavoratori, il datore di lavoro deve prendere tutti i provvedimenti che l’esperienza ha dimostrato necessari, realizzabili secondo lo stato della tecnica e adeguati alle condizioni d’esercizio», si legge nell'interrogazione.
Il Cantone ha istituito il Gruppo operativo salute e ambiente (GOSA), «preposto a diramare raccomandazioni sanitarie all'attenzione della popolazione e prevedere, se opportuno, misure di intervento, da sottoporre al Governo o ai suoi Dipartimenti, quando si dovessero verificare situazioni anomale di esposizione che potrebbero avere conseguenze per la salute della popolazione».
E ancora: «Sul piano comunale si osserva invece ad esempio che il Municipio di Bellinzona ha adottato un ‘‘Piano canicola comunale’’ volto a definire i principi, le misure tecniche, organizzative e personali da attuare per fronteggiare i rischi connessi ad una prolungata esposizione al caldo, ai raggi solari e all’ozono, fornendo inoltre al personale che opera all’aperto uno specifico kit di protezione».
Le domande:
1. Le condizioni di lavoro presso i diversi ecocentri nei periodi di caldo sono già state oggetto di un’analisi dal profilo della protezione della salute del personale? Nel caso, con quale esito?
2. Quali provvedimenti sono stati adottati ad oggi per proteggere il personale degli ecocentri dall’esposizione al calore eccessivo, tenuto conto anche delle strutture più esposte?
3. Non si ritiene necessario adottare ulteriori misure tecniche e organizzative per rispondere alla problematica, sulla scorta delle indicazioni della SECO, della SUVA e dell’Ispettorato del lavoro?
4. Qualora non sia già avvenuto, il Municipio non ritiene opportuno attivare un confronto costruttivo con l’Ispettorato del lavoro e con il Gruppo GOSA per affinare le proprie misure di protezione?
5. Come viene valutata la possibilità di disporre di un apposito piano comunale contro la canicola e di un kit di protezione specifico per il personale, come avvenuto ad esempio a Bellinzona?
6. Come si giudica un adeguamento degli orari d’accesso degli ecocentri in funzione dei momenti più caldi (ad es.: apertura anticipata e/o interruzione nelle fasce orarie più calde)?
7. Come si considera la possibilità di fornire appositi nebulizzatori, di posare un asfalto più resistente alle alte temperature e di incrementare le alberature presenti nei luoghi di lavoro?
8. In che misura vi è l’effettiva disponibilità ad ascoltare e a coinvolgere direttamente il personale comunale nella definizione delle misure a salvaguardia della salute dei lavoratori?
9. Come si reputano le condizioni di lavoro delle squadre esterne nei periodi di caldo, quali misure di protezione sono già state adottate e nel caso quali ulteriori interventi si prospettano?