«Le montagne come palestra di vita»

Si è svolta sabato alla presenza di oltre cinquanta delegati l'assemblea della federazione alpinistica ticinese che ha festeggiato i primi sessant'anni di vita e ripercorso un'annata 2024 complicata.
BELLINZONA - Si è tenuta lo scorso 7 giugno l'annuale assemblea della Federazione alpinistica ticinese (FAT), ospitata dall'Ostello di Curzutt, sopra Monte Carasso alla presenza di oltre 50 delegati.
L'assemblea e il susseguente pranzo sociale, con la granconsigliera Roberta Soldati in veste di presidente del giorno e gli intermezzi musicali del coro FAT, sono stati l'occasione per festeggiare il 60° di fondazione del sodalizio: a oggi, la FAT è l'associazione mantello che rappresenta ben 16 società alpinistiche ticinesi, con oltre 32 capanne e 7'500 soci.
Anno complicato nel Locarnese - Molto apprezzata la relazione presidenziale di Giorgio Matasci, il quale ha ricordato alcune delle moltissime attività svolte dalle società affiliate, due delle quali – UTOE Bellinzona e SAT Ritom – hanno recentemente festeggiato il secolo di vita. Il Presidente ha poi ricordato le difficoltà vissute nel 2024 da SAV Maggia e UTOE Locarno a causa dell’alluvione in alta Valle Maggia, con la forzata chiusura per oltre due mesi delle capanne Fiorasca, Poncione di Braga e Pian Crest, oltre al danneggiamento di molti sentieri. Il direttivo e i presidenti delle società hanno deciso di sostenere le società colpite con un aiuto finanziario.
Guardando al futuro, i progetti in cantiere delle società affiliate sono molti, dall'ampliamento della capanna Borgna alla ristrutturazione di Brogoldone e Grossalp, interventi resi possibili da molto volontariato e dal sostegno degli enti regionali e cantonali. Ma non è tutto: «Il valore di una Federazione Alpinistica emerge nella promozione delle attività giovanili», ha ricordato Matasci. «Attraverso corsi, settimane invernali, escursioni, progetti “Scuola e Montagna”, nuove capanne, ristrutturazioni e molto altro. Tutto ciò è possibile grazie all’attaccamento dei soci e all’impegno volontario di monitori e capigita. Per noi, la FAT e le nostre montagne sono sempre state una vera palestra di vita. Nessuno si è mai arricchito se non di ricordi, amicizia e spirito di volontariato. Credo che questo sia un motivo di grande soddisfazione».