Iniziative LEGA e PS: il fallimento della politica

Lorenzo Onderka, sostenitore di Avanti con Ticino&Lavoro
Avrei potuto intitolare queste righe «Cronaca di un disastro annunciato». Perché quanto accaduto domenica era prevedibile e non di poco conto. Ma non è il voto in sé il vero disastro: la radice sta nell’assenza di una politica capace di assumersi responsabilità e decisioni.
Da anni si sa che il nostro sistema sanitario è troppo oneroso e che la rete ospedaliera, così com’è, non è sostenibile. Eppure, chi governa ha preferito rimandare. Non per mancanza di consapevolezza, ma per timore di perdere consensi. Il calcolo elettorale ha sostituito il coraggio delle scelte.
Il Parlamento avrebbe potuto evitare lo scontro referendario, trovando un compromesso e offrendo al popolo una via condivisa. Ma le divisioni e la rigidità hanno prevalso: nessuno ha voluto cedere. E quando la politica rinuncia al proprio ruolo, inevitabilmente la parola passa ai cittadini.
Di fronte al vuoto di proposte concrete, la reazione era quasi inevitabile: approvare entrambe le iniziative. Perché da Governo e istituzioni non è arrivato altro che un messaggio difensivo – “votate no” – privo di alternative, piani credibili o visione di futuro.
Questo voto non rappresenta tanto una vittoria o una sconfitta di parte, quanto un segnale profondo: un popolo che non si riconosce più nei suoi rappresentanti e che non si fida di una politica chiusa nelle proprie paure.
Ecco perché noi cittadine e cittadini ci sentiamo come naufraghi in mare aperto: soli, senza una rotta, esposti a una tempesta che si avvicina. Non ci mancano le energie né le risorse per affrontarla, ma manca la guida. È giunto il momento di cambiare l’equipaggio e trovare donne e uomini nuovi che sappiano riportarci in porto: non servono promesse, ma scelte coraggiose che ci permettano di ricostruire la fiducia.