Deducibilità premi: l'urlo del ceto medio contro l'ignoranza politica

Massimiliano Robbiani, Lega dei Ticinesi.
Il successo dell’iniziativa leghista per la deducibilità dei premi di cassa malati dalla dichiarazione delle imposte, scaturito domenica dalle urne, è un evento che va ben oltre la grande soddisfazione per come il popolo ha votato. Questo risultato rappresenta un chiaro schiaffo alla classe politica. È la dimostrazione lampante che, sebbene chi ci governa pensi di capire i problemi dei cittadini nell’affrontare i crescenti costi della salute, di fatto si è accorto solo con il voto di domenica della reale e drammatica situazione economica delle persone, in particolare del ceto medio.
La verità emersa è cruda: la sensazione diffusa è che la classe media stia scomparendo. Non esiste più una via di mezzo stabile; oggi o si è poveri e si lotta per ogni spesa, o si è benestanti. Questa erosione del potere d'acquisto non è un dettaglio, ma il cuore del malcontento popolare.
Ora, senza tante menate o discussioni inutili, si metta immediatamente in pratica quanto il popolo ha deciso. Basta tergiversare o cercare scuse per rinviare la decisione, adducendo la necessità di capire dove trovare i soldi. Non si cada nell'errore di considerare questa vittoria come una difficoltà logistica.
Soprattutto, si intenda bene: non si cerchi di alzare le imposte per coprire il costo di questa misura. Ormai, cari governanti, lo avete capito: il popolo ticinese ha dimostrato di non essere passivo e sa come ribellarsi e scontrarsi con chi cerca di affrontare, ma non realmente comprende, i problemi e le difficoltà economiche dei ticinesi. Il messaggio è inequivocabile: se non dovesse cambiare il modo in cui il Governo, da quello di Berna a quello di Bellinzona, si pone con i cittadini, sappiate che l’esempio di domenica non è stata un’eccezione, ma è solo l'inizio di una mobilitazione che non si fermerà.





