Cassa malati: il 10% che può cambiare la vita. Per il Ticino è tempo di cambiare!

Usman Baig, membro del Comitato cantonale dei Verdi
I premi di cassa malati pesano come un macigno sulle spalle dei ticinesi. Ogni anno aumentano, e ogni anno cresce il numero di famiglie, pensionati, lavoratori che non riescono più a sostenerli. In un cantone dove i salari sono tra i più bassi della Svizzera e i working poor sono in costante aumento, la sanità rischia di diventare un lusso, non un diritto. L’iniziativa che propone di fissare un tetto massimo del 10% del reddito destinato ai premi non è solo una questione di numeri. È una questione di dignità.Vuol dire che un pensionato non sarà costretto a scegliere tra medicine e spesa, che una famiglia con bambini non dovrà sacrificare le attività dei figli per pagare le fatture, che chi lavora duro potrà finalmente respirare.
Non è assistenzialismo, ma giustizia sociale. La salute deve restare accessibile a tutti, indipendentemente dal portafoglio. Sostenere questa iniziativa significa molto più che alleggerire i bilanci familiari: vuol dire ricostruire la fiducia nella politica, dimostrare che lo Stato sa ascoltare e agire. Significa rafforzare la coesione sociale, ridurre le disuguaglianze e dare al Ticino un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro.
Un Ticino che sceglie questa via dimostra coraggio e solidarietà. I vantaggi non ricadono su una sola fascia della popolazione, ma sull’intera comunità: meno insicurezza, più serenità, più equità. Oggi a rischio non sono solo alcune categorie, ma la dignità umana stessa. Garantire l’accesso alle cure è un diritto costituzionale, e difenderlo significa preservare i valori fondamentali della nostra società.
L’occasione è ora. Limitare i premi al 10% del reddito è un passo concreto per restituire equità e speranza.
