Presente da blindare, futuro da sognare

Con i biglietti aerei per la Coppa del mondo 2026 ormai prenotati, più che la data della “certezza” è importante il livello che ha raggiunto e potrà raggiungere la Nazionale. Un girone che al momento del sorteggio era sembrato scorbutico è fin qui stato gestito con grande praticità. Due partite sono state chiuse in 45’ e la terza è stata a tratti dominata prima di mettersi in tasca i tre punti. Xhaka e soci hanno insomma dimostrato di essere saliti di livello anche mentalmente, oltre che tatticamente, riuscendo a capire in anticipo situazioni ed eventuali problemi e comportandosi di conseguenza. Merito di un gruppo i cui meccanismi sono ormai oliati alla perfezione e merito anche di Murat Yakin che, cammin facendo, ha saputo ovviare ai fisiologici addii inserendo giovani di valore e prospettiva senza turbare l’equilibrio raggiunto.

Oltre che per un presente importante, per un Mondiale quasi garantito da affrontare con legittima ambizione (di stupire giocando alla pari con le migliori), la Svizzera sta dunque gettando pure le basi per un futuro roseo. Un futuro che sarà per forza di cose segnato da quello che accadrà in America. Cosa succederà nel torneo più importante del mondo? E dopo, Yakin e i senatori, partendo da Xhaka, rimarranno in gruppo? Se anche la transizione dovesse essere dolorosa, le basi per ripartire di slancio sono comunque state già gettate.