Cerca e trova immobili
MAURIZIO CANETTA

I numeri parlano chiaro: Sì all’iniziativa del 10%

Archivio Ti Press
Fonte Maurizio Canetta
I numeri parlano chiaro: Sì all’iniziativa del 10%

A poco più di due settimane dal voto del 28 settembre e con il materiale di voto già nelle case è il momento di fare i conti sulle iniziative sulle casse malati, quella del PS del 10% e quella della Lega sull’aumento delle detrazioni fiscali per i premi assicurativi. Mai come in questa occasione i numeri contano. L’iniziativa del PS chiede che nessuno debba pagare più del 10% del proprio reddito disponibile per i premi di cassa malati, la differenza va a carico dello stato. Il salario disponibile è la base di calcolo per la Ripam (riduzione dei premi di cassa malati), dunque un meccanismo già noto e rodato. È composto dal reddito netto che figura nella decisione di tassazione, cui va aggiunto 1/15 dell’eventuale sostanza e vanno tolti il premio di cassa malati medio di riferimento (in Ticino 7027 franchi nel 2024), i contributi sociali obbligatori, le eventuali pensioni alimentari pagate, le spese professionali (massimo 4000 franchi) e le spese per interessi passivi (massimo 3000 franchi).

Costo stimato dal governo: 300 milioni. La pratica dice però che non tutti chiedono il sussidi, ai quali pure hanno diritto. L’esperienza del Canton Vaud, dove il limite del 10% è in vigore, parla di un 20% di quota non esatta, ciò che porterebbe la cifra a 240 milioni. Dove andare a recuperare questi soldi? Il PS ha presentato le proprie proposte: aumento di dieci punti del moltiplicatore cantonale, utilizzo dell’aumento dei valori di stima (che il governo è obbligato per legge a innalzare), ritorno al 3.5 per mille dell’imposta sulla sostanza, ridotta al 2.5 per mille (aumento solo per la sostanza superiore al milione e trecentomila franchi). Sarebbero le mani nelle tasche dei cittadini, secondo il trito slogan degli avversari di ogni riforma che abbia carattere di equità sociale. Non è così, naturalmente, perché l’aumento del moltiplicatore cantonale è abbondantemente compensato da quanto il ceto medio riceverebbe con l’iniziativa del PS (lo vedremo tra poco), mentre per quanto riguarda l’imposta sulla sostanza, si tratta di pagare 1300 franchi in più per chi ha un milione e trecentomila franchi, 2000 franchi in più per chi ha due milioni e così via. Fate un po’ voi i conti di quanto incide una simile cifra su una simile sostanza. Magari quella che per noi è una serata in pizzeria. Quello che conta veramente però è sapere chi beneficia e quanto dall’iniziativa. Tra le coppie con due figli tutte le categorie di reddito tra i 33 mila (al di sotto sotto i premi sono finanziati dalla RIPAM) e i 124 mila franchi avrebbero un saldo positivo, tra le coppie senza figli il segno più vale per i redditi tra 35 e 116 mila franchi, per le persone sole per quelli tra 16 e 52 mila franchi. Il santo vale abbondantemente la candela e questo avviene per il 60% delle e dei ticinesi. Sappiate anche che questi soldi (molti) che restano nelle tasche delle persone e delle famiglie del ceto medio che oggi li paga, vengono in genere spesi sul territorio e fanno crescere i consumi locali. Annotazione importante: nessuna delle proposte del PS per compensare il costo dell’iniziativa prevede minori entrate per il cantone o i comuni, che pure hanno evocato lo spettro di fantomatiche misure di compensazione.

L’iniziativa della Lega chiede che le detrazioni dei premi assicurativi (dunque non solo quelli della cassa malati base, ma ad esempio anche le complementari) aumentino da 5’500 a 9’000 franchi per le persone sole e da 10’900 a 18’000 franchi per i coniugati. Il meccanismo degli sgravi fiscali è sempre lo stesso: riduzioni importanti per chi ha redditi alti, risparmio minimo o nullo per chi ha redditi medio-bassi. Prendo le cifre calcolate da Ivo Durisch, vero maestro in queste situazioni. Una coppia senza figli con un reddito imponibile di 250.000 franchi potrebbe risparmiare fino a 1.800 franchi all’anno. Lo stesso vale per una coppia con due figli e un reddito di 250.000 franchi, che vedrebbe ridursi le imposte di circa 1.760 franchi. Al contrario, per una famiglia con due figli e un reddito di 117.000 franchi, il risparmio scenderebbe drasticamente a 291 franchi. E se il reddito familiare si ferma a 100.000 franchi, il beneficio fiscale scompare del tutto. Ancora più evidente è la sproporzione quando si considerano i redditi medi e bassi. Una coppia senza figli con 54.000 franchi di reddito non vedrebbe alcuna riduzione d’imposta, mentre una persona sola con 40.000 franchi risparmierebbe al massimo 100

franchi. A questo si aggiungono le minor entrate per lo stato (circa 100 milioni tra cantone e comuni) con conseguente taglio sui servizi o aumento del moltiplicatore, soprattutto tra i comuni. Ciò che la mano destra dà, la sinistra toglie.

Capisco, nella giostra delle cifre c’è da perdere la testa e io vi ho portato su un ottovolante. Ma, se mi avete seguito fino a qui, credo non ci siano dubbi su quale iniziativa vada davvero a favore di una distribuzione più equa del finanziamento dei premi di cassa malati. Se pensate che sia giusto che il 61 per cento dei ticinesi abbia centinaia di franchi in più in tasca e qualche patema in meno nel ricevere la fattura dei premi di cassa malati (destinati ad aumentare an he quest’anno), dovete solo dire sì all’iniziativa del PS per il 10%.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE