Un Ticino Deal per ripartire

Christian Fini, presidente LEA - PLRT
Non possiamo più accontentarci di un Ticino patinato sulle cartoline per turisti: dietro la bellezza del paesaggio c’è una quotidianità che chiede dignità e prospettive. Troppi giovani se ne vanno, troppe famiglie faticano a conciliare lavoro e spese, troppi anziani non vivono con la serenità che meritano. Parlare di qualità di vita significa restituire tempo, dignità e libertà alle persone. E non è certo limitando questa libertà che si migliora la vita del cittadino: al contrario, è creando condizioni nuove perché possa vivere con più opportunità e meno vincoli.L’ambiente non deve essere vissuto come un ostacolo, ma come un’occasione per far anche girare l’economia. Un Ticino che investe in efficienza energetica, innovazione tecnologica e soluzioni sostenibili è un Ticino più competitivo, più attrattivo e più dignitoso per chi ci vive. Non si tratta di imporre nuovi divieti o restrizioni, ma di aprire possibilità: incentivare le imprese che scelgono energie pulite, premiare i cittadini che riducono consumi e spostamenti inutili, sostenere chi innova nella gestione del territorio. La qualità di vita cresce quando le persone sono libere di scegliere.
Questo significa lanciare progetti concreti e di rottura. Sul fronte della mobilità, ad esempio, si dovrebbe sperimentare un sistema intelligente con un’app cantonale che monitora i flussi di traffico e premia i cittadini virtuosi: chi viaggia fuori dagli orari di punta, chi utilizza mezzi pubblici, chi condivide l’auto. Non un’imposizione dall’alto, ma un patto nuovo tra istituzioni, aziende e cittadini, capace di restituire tempo a chi lavora e allo stesso tempo stimolare innovazione locale.Sul fronte energetico, potremmo diventare laboratorio di indipendenza energetica e sostenibilità. Pannelli solari su tetti industriali e abitativi, cooperative energetiche di quartiere, condivisione di energia tra famiglie e aziende: ogni franco investito resta sul territorio, crea posti di lavoro, genera nuove competenze. Le imprese non sarebbero solo consumatori ma attori attivi della transizione, con un ritorno economico diretto e un vantaggio competitivo reale. Anche qui, non serve limitare la libertà: basta dare strumenti e incentivi per trasformare cittadini e imprese in protagonisti.Anche il territorio va ripensato. Cohousing moderni e accessibili, sostenuti dalle aziende che vogliono attrarre e trattenere talenti. Riqualificazione di aree dismesse in spazi produttivi: hub di ricerca, coworking, laboratori per imprese innovative. Non colate di cemento, ma rigenerazione urbana e riutilizzazione dei materiali che danno nuove opportunità a persone, aziende e aree dismesse.
Questa visione possiamo racchiuderla in un nome: Ticino Deal. Un patto di nuova generazione che unisce ambiente, energia e libertà per rilanciare il nostro Cantone. Non una visione calata dall’alto, ma un’alleanza tra cittadini, istituzioni e aziende. Un accordo che restituisce tempo, abbassa i costi della vita, stimola innovazione, crea dignità e restituisce libertà. Libertà di muoversi meglio, di vivere in case accessibili, di produrre e condividere energia, di crescere in un territorio che non si limita a sopravvivere ma che diventa laboratorio di innovazione. Liberiamoci dall’immobilismo e facciamo ripartire il nostro Cantone.
Christian Fini
presidente LEA - PLRT