200 anni di navigazione sul Lago Maggiore e la sponda elvetica arranca tra indifferenza e crisi

Luigi Bellanova, Tenero
Il bicentenario della navigazione sul Lago Maggiore sarà ricordato, ma solo a metà. Mentre l’Italia mette in campo grandi eventi, strategie e investimenti per rilanciare il territorio e conquistare i riflettori internazionali, la Svizzera langue nel silenzio, bloccata da una crisi della SNL che ormai ha dell’incredibile. La politica ticinese dorme e il lago elvetico rischia di essere il fanalino di coda di una celebrazione che dovrebbe unire, invece divide e mortifica.
Sono 200 anni di navigazione di linea sul Verbano, un traguardo storico e culturale che meriterebbe un impegno serio e condiviso da entrambe le sponde. Invece, sul versante italiano si stanno muovendo con visione e ambizione, mentre sul lato svizzero regna il vuoto assoluto. La Società Navigazione del Lago di Lugano (SNL), che pure ha radici antiche e importanti, è in crisi profonda: bilanci in rosso, tensioni interne e una totale incapacità di proporre un progetto all’altezza di un anniversario così importante.Eppure il primo battello della navigazione fu costruito proprio al Bagaglio a Muralto, un simbolo che dovrebbe essere motivo di orgoglio e di unità. Ma la realtà è ben diversa: nessun piano, nessuna visione, nessun segnale di volontà politica concreta. L’associazione locale che ha organizzato qualche crociera isolata a bordo del piroscafo Piemonte a Magadino, Brissago e Ascona come da informazioni azioni sui sociale, è un piccolo barlume, ma basta davvero questo per tacitare il silenzio assordante della sponda elvetica?
Questo isolamento non è un dettaglio marginale: rischia di far perdere al Ticino un’occasione d’oro per rilanciare il turismo, l’economia e la visibilità internazionale proprio in un momento in cui il lago potrebbe tornare a splendere nel panorama europeo. Davvero vogliamo permettere che il Verbano svizzero venga relegato a spettatore passivo? Davvero possiamo permetterci di ignorare la crisi turistica in atto e lasciare che il nostro territorio affondi nell’immobilismo?
La politica ticinese, dopo l’annuncio a sorpresa della fine della collaborazione con la SNL, sembra completamente assente e disinteressata. È questo il modo di celebrare un anniversario storico? È questa la risposta a una crisi turistica che mette a rischio posti di lavoro e futuro?Il tempo per agire è agli sgoccioli. Se non ci svegliamo ora, rischiamo di perdere non solo un anniversario, ma un’occasione storica per far ripartire il lago e la sua economia. La partita si gioca adesso. O si smette di fare finta di nulla, o il Lago Maggiore svizzero resterà solo un ricordo lontano, mentre l’Italia corre avanti senza guardarsi indietro.