FFS Cargo, una vicenda esemplare

Maurizio Canetta, deputato in Gran Consiglio PS
Quella di FFS Cargo è una vicenda esemplare, che mette perfettamente in evidenza quale è il modo di operare di molte aziende, anche di quelle a partecipazione statale. La sciagurata decisione di chiudere otto terminali intermodali in Svizzera, di cui due in Ticino (Cadenazzo e Lugano Vedeggio) è il sogno di ogni giocatore di biliardo: colpire quattro biglie con un solo colpo, mandandole in buca.
Solo che qui non si tratta di stecca e gesso, ma di persone, lavoro e qualità della vita. Primo colpo: direttamente ai posti di lavoro, quaranta in meno in Ticino. Con la promessa di non licenziare, ma con una riqualifica quasi obbligatoria nella Svizzera Tedesca. Facile dire che i lavoratori e le lavoratrici devono essere flessibili. Provate ad immaginarvi durante la vostra carriera professionale con una famiglia e magari un’ipoteca a carico e dover far armi e bagagli per andare ad abitare per esempio a Olten.
Secondo colpo: al futuro della formazione in Ticino per una professione (quella di macchinista specializzato) di qualità. Un invito, o meglio un obbligo, ad andarsene dal Ticino per seguire una formazione e trovare lavoro.
Terzo colpo: lo smantellamento del trasporto combinato significa automaticamente l’aumento del traffico pesante su gomma. FFS Cargo e la lobby del trasporto stradale, che si frega le mani, stanno dando un’altra picconata all’obiettivo dell’Iniziativa delle Alpi. I camion sono già in aumento, questa decisione potrebbe portare sulle strade ventimila mezzi pesanti più. Il Ticino ringrazia, si prepara a soffocare nei gas di scarico e negli ingorghi.
Ma c’è un quarto colpo e riguarda il servizio pubblico, sempre più a rischio e attaccato in ogni ambito. La logica di FFS Cargo (e sempre più anche quella delle FFS) è puramente mercantilista, perché non viene assimilata al servizio pubblico, nonostante abbia un compito che risponde a un mandato costituzionale. Risparmiare e tagliare ad ogni piè sospinto nel servizio pubblico significa peggiorare la qualità della vita delle persone, in modo diretto (posti di lavoro) e in modo indiretto (aumento del traffico pesante).
La protesta e la battaglia contro queste scelte assurde di FFS Cargo non devono essere patrimonio solo delle forze progressiste e dei sindacati, perché le conseguenze toccano tutta la popolazione. Sarà quindi bellissimo vedere alle 18 di venerdì 29 agosto alla stazione di Mendrisio gente di tutte le età e di tutte le categorie sociali per dire no allo smantellamento di FFS Cargo.