Mendrisiotto, curiosità della civiltà contadina: le rogazioni

Matteo Muschietti – sentinella dell'ambiente
Qui nel Mendrisiotto, alla fine della primavera, parlo di sessant'anni fa, quando imperava la civiltà contadina, le parrocchie organizzavano le Rogazioni. Che cosa erano le rogazioni? Erano processioni fatte attraverso la campagna di ogni singolo comune per benedire i raccolti e preservarli dalla tempesta ed altre calamità dettate dalla natura.
A Coldrerio si partiva in maggio o all'inizio di giugno, alle ore 19, imboccando Via Campagnola per benedire i campi di frumento e di granoturco, nonché la vigna. Lo scopo era quello di assicurare un buon raccolto. Ricordo che sul percorso vi erano 3 croci di granito, e ci si fermava per benedire con l'acqua santa ogni comparto della campagna. Il prete dopo aver pregato diceva: “da folgore e tempestate, liberaci Signore “
Oggi parlare di rogazioni può apparire anacronistico: le persone non più giovani però ne hanno memoria. Erano delle processioni penitenziali per l'agricoltura, aventi lo scopo di chiedere l'aiuto del Signore per avere buoni raccolti agricoli.
Si snodavano verso le strade di campagna di tutti i comuni del Mendrisiotto. Questa tradizione fu importata dalla Gallia. Nella chiesa gallicana, era una pratica introdotta ufficialmente da San Mamerto, vescovo di Vienne (FR), attorno al 470 d.C che la sovrappose a riti pagani di fertilità già esistenti e venne adottata poi dalla Chiesa romana nel 816 grazie all'azione di Papa Leone III. Nei giorni delle rogazioni era tassativamente prescritto il digiuno, inteso a favore della fertilità dei campi.
A qui tempi la vita scorreva attorno alle tradizioni di una vita semplice ed il tempo era scandito in modo naturale dal susseguirsi delle stagioni.