Per una mobilità al passo con i tempi, un Sì al nodo intermodale di Locarno

Francesco Albi, Consigliere comunale Sinistra Unita, Locarno
LOCARNO - Nel settembre 2024 il Gran Consiglio ha stanziato un credito di 7,1 milioni di franchi per la realizzazione del nuovo nodo intermodale presso la stazione FFS di Locarno-Muralto. Con i contributi federali e comunali, la spesa complessiva ammonta a 16,63 milioni. Parte integrante del PALoc3, il progetto renderà l’infrastruttura più sicura e funzionale, incentivando l’uso del trasporto pubblico e della mobilità lenta. L’intervento è essenziale per adeguare le fermate degli autobus e lo spazio antistante la stazione all’aumento dell’utenza seguito all’apertura delle gallerie di base del Gottardo e del Ceneri, migliorando al contempo la qualità dello spazio urbano.
Il progetto nasce da un processo partecipativo avviato nel 2016, che ha portato alla selezione della proposta migliore tra quattro alternative. La prevista riservazione di Viale Cattori agli autobus ha suscitato opposizioni, inducendo il Consiglio comunale di Muralto a esplorare varianti alternative. Nessuna di queste, tuttavia, ha trovato consenso o dimostrato maggiore efficacia. Nel novembre 2023 il Cantone ha deciso di procedere con la “variante base”, sostenuta anche dalla Commissione regionale dei trasporti del Locarnese. Successivamente, anche la Commissione Gestione e Finanze del Gran Consiglio ha valutato l’opera, accogliendo alcune osservazioni ma respingendo le varianti, ritenute troppo costose o meno vantaggiose. Il Legislativo cantonale ha quindi approvato il credito a larga maggioranza, riconoscendo la portata strategica del progetto per l’intero Ticino.
Le critiche mosse dal comitato referendario sono infondate. Parlare oggi di peggioramenti della viabilità o di alternative migliori, dopo dieci anni di approfondimenti tecnici che hanno dimostrato il contrario, è un’operazione strumentale. È evidente che la vera preoccupazione non riguarda la mobilità, ma la riduzione di alcuni parcheggi su Viale Cattori. Il timore di perdere clientela appare pretestuoso: oltre a mettere interessi privati davanti al bene collettivo, ignora che la riqualificazione dell’area garantirà maggiore sicurezza, migliore accessibilità e spazi pubblici di qualità anche a vantaggio dei commerci.
Altre perplessità, come quelle legate al Park&Ride FFS a nord e all’area “lato Grand Hotel” a ovest, pur condivisibili, non sono pertinenti: si tratta di comparti esclusi dal progetto in votazione. La loro pianificazione compete al Comune di Muralto, cui spetta il compito di garantire, in dialogo con i proprietari, uno sviluppo rispettoso dell’interesse pubblico e della qualità edilizia.
Il referendum del 15 giugno sarà decisivo per la mobilità del Locarnese e dell’intero Cantone. Quello di Locarno è l’ultimo nodo intermodale ancora fermo all’era pre-Alptransit. Votare SÌ significa investire in un’infrastruttura sostenibile, funzionale e largamente condivisa. Bloccarla ora sarebbe un errore strategico imperdonabile.